Tavecchio, Galliani: «E' caduto in trappola
Il Milan conferma il suo appoggio»

Tavecchio, Galliani: «E' caduto in trappola Il Milan conferma il suo appoggio»
di Carlo Santi
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Martedì 29 Luglio 2014, 10:04 - Ultimo aggiornamento: 17:13
dal nostro inviato

MILANO Il fronte non si ancora frantumato. Carlo Tavecchio rimane il candidato forte per la presidenza della Federcalcio. Contro di lui la serie A per ora manda solo Roma, Juventus e Fiorentina (indecifrabile la posizione della Sampdoria) e sembra che altri, almeno adesso e almeno fino a giovedì quando ci sarà un incontro a Roma tra i due candidati, Tavecchio appunto e Demetrio Albertini, con il presidente del Coni, non pensino di cambiare idea. Siamo 17-3, quindi maggioranza per Tavecchio. Enrico Preziosi ha alzato la voce difendendo Tavecchio e le sue frasi razziste. «Abbiamo sentito ministri fare di peggio - ha affermato il presidente del Genoa - e non è accaduto nulla. Tavecchio ha chiesto scusa e lui non è un razzista». La Juventus, che alla compilazione dei calendari non ha visto tra i presenti Andrea Agnelli, ha spiegato, con il direttore generale Giuseppe Marotta, che «Tavecchio è inadeguato». Claudio Lotito, che ha evitato dichiarazioni, è rimasto a lungo con Galliani per discutere le prossime mosse.



Galliani, lei è tra gli elettori di Tavecchio ma con Albertini, il suo rivale, il rapporto è più che cordiale.

«Cosa vuole, Demetrio lo conosco fin da bambino: giocava con noi. Nulla di strano, lo seguo sempre con affetto».

Lei, quindi, conferma l’appoggio a Tavecchio?

«Assolutamente. Nessun passo indietro da parte nostra. Il Milan sta con lui».

E le frasi razziste, le banane? Qual è il suo commento di quello che è accaduto?

«Una battuta infelice. Tavecchio non è assolutamente un razzista. Ha solo detto delle cose che non doveva dire».

Dicono: è inadeguato al ruolo che vorrebbe ricoprire.

«Non è così. Non ha attaccato le istituzioni ma il suo impegno nei confronti di persone che sembra avere attaccato è encomiabile».

Lo scenario non cambia, quindi.

«Non cambia e non può cambiare. Noi stiamo sempre con lui».

E neppure in Lega ci sarà un ripensamento?

«Abbiamo deciso di appoggiarlo e continueremo a farlo, senza nessuna remora».

Domenica la Fiorentina ha tolto la sua fiducia. Lei pensa che la società viola possa aprire un fronte?

«Non commento la posizione degli altri e, quindi, anche quella della Fiorentina. Sa, a volte non riesco a commentare neppure le mie decisioni».

Tutti chiedono a Tavecchio di fare un passo indietro. Lei non è d’accordo.

«Non lo sono perché, come ho detto, non vedo nessun nesso con il razzismo che è la questione che adesso viene imputata a Tavecchio. Per me lui deve essere eletto, visto che ha i voti, presidente della Federcalcio».

La Fifa ha chiesto chiarimenti alla Federcalcio. Non è un segnale preciso?

«Non lo penso. Alla Fifa hanno letto i giornali italiani e vogliono solo qualche chiarimento. Nessun problema: vedrete che tutto sarà chiarito al più presto».

Tavecchio ha detto: mi sono sentito più importante del Papa, del Tour de France e delle guerre. Cosa vuol dire?

«Che Tavecchio è caduto in una trappola. Ha detto qualcosa che non avrebbe dovuto dire. Si è pentito e ha chiesto tante volte scusa. Per me il capitolo è chiuso».

Scusi Gallaini, si continua a dire che Tavecchio è inadeguato. Lei cosa risponde?

«Tavecchio è stato proposto dalle Leghe, che rappresentano la maggioranza. Albertini è stato scelto da Calciatori e Arbitri, una minoranza che non è meno rilevante. Se poi si pensa all’età, beh, non si puó dar colpa agli anni che passano bensì alla capacitá di guidare un gruppo. E credo che Carlo abbia tutte le caratteristiche per farlo con grande attentizione».

Secondo lei, lo scenario da qui alla settimana prossima non cambierà?

«Non lo credo davvero».
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