JIM PER L'OK
Per soldi ma non solo. Perché il belga a Roma sta bene. Ha da poco comprato casa nel quartiere Casal Palocco, qui è nata la sua seconda figlia e come ha ricordato ironicamente durante l'estate «nella vita non c'è solo il calcio, qui sto bene e c'è il sole. Mi ci vedete a Londra? Lì piove sempre». Qualità della vita, quindi, prima di tutto. Se poi ben retribuita, tanto meglio. Al momento Nainggolan guadagna 3,2 milioni netti a stagione (quarto ingaggio del club, dietro De Rossi, Dzeko e Salah) che con i premi arrivano a 4. Bonus che però non sempre vengono raggiunti. Per intenderci: la mancata partecipazione alla Champions è costata alle tasche del belga (e non solo a lui) diverse centinaia di migliaia di euro. Ora, forte dell'offerta del Chelsea, Radja ha chiesto di alzare la piattaforma di partenza a 4 milioni sulla quale poi spalmare altri bonus e avvicinarsi a quota 5. Nei numerosi incontri avuti con la Roma, il suo manager ha trovato un'intesa di massima con la dirigenza giallorossa che però, prima di ratificare l'accordo, ha chiesto ancora qualche giorno di tempo. A Trigoria infatti attendono il sì di Pallotta. Nainggolan si augura che possa arrivare già la prossima settimana.
CLAUSOLA ANTI-SIGARETTE
Oramai è diventato così importante che si chiude anche un occhio sui piccoli eccessi del quotidiano. Il fumo, ad esempio. Non serviva la conferma dell'ex ct belga Wilmots durante gli ultimi campionati europei («Devo sempre dargli una camera con balcone. Se gli avessi proibito di fumare cinque, sei sigarette al giorno, penso che avrebbe distrutto la stanza», 24 giugno) per sapere che Radja, alla pari di qualche compagno di squadra, fuma. Per questo motivo ieri ha strappato un sorriso la notizia arrivata dal Belgio che in nazionale il nuovo ct Martinez ha deciso di bandire il fumo dai ritiri. Una norma che i quotidiani locali hanno ribattezzato come la clausola Nainggolan. Un codice di comportamento che a Trigoria ha introdotto anche Spalletti. Tuttavia l'impressione è che se Radja continuerà a correre come ha sempre fatto, qualche strappo alla regola continuerà ad essergli concesso. Perché di eccessi (stavolta positivi) vive anche in campo. Domenica ad esempio incrocia la Sampdoria alla quale è legato il ricordo della seconda rete in serie A. Forse la più bella della sua carriera. Minuto 37 del primo tempo: il belga riceve palla da rimessa laterale, scavalca Zauri e Mannini con un pallonetto, supera in dribbling Palombo, elude facilmente l'intervento di Poli, si accentra e con un gran destro da fuori area fulmina Curci. Gol pazzesco. Del resto Radja è fatto così: prendere o lasciare.
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