​Under 21, Di Biagio: «Siamo il serbatoio della Nazionale. Cataldi sempre tra i migliori»

Under 21, Di Biagio: «Siamo il serbatoio della Nazionale. Cataldi sempre tra i migliori»
di Valerio Cassetta
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Domenica 26 Marzo 2017, 15:12
Non vuole lasciare nulla al caso, Luigi Di Biagio. Il ct dell’Italia Under21, alla vigilia del test con la Spagna, in programma domani sera allo stadio Olimpico di Roma, ha fatto il punto della situazione a pochi mesi dagli Europei in Polonia. Ai microfoni di Rai Sport ha toccato diversi temi:

Amichevole Polonia. «Ci siamo resi conto di aver fatto una buona gara giovedì (vittoria per 2-1, ndr), ci siamo adattati a tante situazioni».

Spagna. «Doma sarà una partita diversa, contro un avversario più bravo tecnicamente che farà il proprio gioco. Noi dovremo essere bravi a ribattere colpo su colpo, senza perdere il nostro modo di giocare. Non ci dobbiamo impaurire».

Gruppo. «E’ frutto della grande disponibilità dei ragazzi. Anche chi gioca meno risponde positivamente. Chi, tempo fa, era la seconda scelta, oggi ha scalato posizioni».

Tattica. «Il modulo si sceglie in base alle caratteristiche dei giocatori. Abbiamo pochi attaccanti, ma tanti centrocampisti e esterni bravi, e vogliamo sfruttare il loro modo di stare in campo. Per questo mi sono soffermato sul 4-3-3. La difesa? Quando giochi da squadra e ti aiuti, tutto diventa più semplice».

Nuove convocazioni. «Abbiamo chiamato Audero, avevamo bisogno di un terzo portiere. Per quanto riguarda Bonifazi, peccato sia andato via, avrei voluto valutarlo e vederlo. Sta facendo un grandissimo campionato e abbiamo ritrovato Mandragora, che ha risposto molto bene nell’ultima mezzora».

Intervistato dagli altri cronisti presenti, si è soffermato su ulteriori argomenti:

Cataldi. «Danilo ogni volta che gioca con noi è uno dei migliori in campo. Non è una novità. La novità è che non riesca nel club a dimostrare il suo valore perché è davvero enorme. Cosa non è andato alla Lazio? Non vivo la quotidianità del club, ma non posso giudicare le scelte. Stravedo per Danilo, ma per quello che ha fatto la Lazio non posso giudicare».

30 anni dopo. «Nel 1986 (finale di andata Europeo Under 21 Italia-Spagna 2-1, ndr) ero allo stadio, in curva al Flaminio, avevo 15 anni. Mi ricordo un’atmosfera bellissima, la speranza è che, anche questa volta la gente possa divertirsi, anche se è un’amichevole».

Aspettative Europeo. «Eravamo forti già due anni fa. Non fu un’esperienza sfortunata.  Non è scontato andare all’Europeo, bisogna sempre puntare al massimo. Far parte dell’Europeo è un punto di partenza. Aver dato dieci giocatori alla Nazionale A vuol dire che non è stata un’esperienza sfortunata».

Crescita. «L’Under 21 è già un serbatoio importante per la Nazionale maggiore. La dimostrazione ce la sta dando il ct Ventura, che ha portato con sé tanti ragazzi. Siamo molto contenti di quello che sta accadendo e del lavoro svolto. Vincere l’Europeo sarebbe una cosa fantastica, ma non dobbiamo mai dimenticare che il vero obiettivo è preparare i ragazzi per la Nazionale A».
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