PROFETA IN FRANCIA
L'insediamento di Marco, insomma, va dato per riuscito. Nel ruolo di Pirlo e, a vederlo recuperare palloni in qualsiasi zona del campo, di Gattuso. Regista e al tempo stesso mediano. Di uno, due. Che Verratti sia completo si sa da tempo. Fa rabbia, però, saperlo a Parigi, dove ha appena iniziato la sua quinta stagione con il Psg. Lo svezzò, non ancora diciannovenne, Ancelotti che convinse il club francese a pagarlo 12 milioni. Eppure qui Di Francesco e Zeman lo hanno valorizzato minorenne. Lo hanno consigliato a Sabatini che, per qualche spicciolo di euro, non chiuse l'affare, pur avendolo sul piatto d'argento, per portarlo alla Roma. Appena il ragazzino varcò la frontiera, scattò il rimpianto tardivo dei nostri club, con la Juventus dei campioni in prima fila. Piccolo e subito vincente, anche perché la società parigina è di lusso e, in patria, senza rivali: dopo aver vinto il campionato di B con il Pescara, 4 su 4 in Francia, alzando due volte la coppa nazionale, tre quella di Lega e quattro la Supercoppa. «Io, però, non sono come Balotelli che non vuole più giocare in Italia: sarei contento,, un giorno, di tornare, la serie A la seguo e la considero bellissima». Il Psg, lo scorso 2 agosto, lo ha blindato fino al 2021.
SCELTA DI CAMPO
«Questo ruolo è perfetto per me. E mi piace anche difendere». Verratti è come se ringraziasse Ventura che, per la verità, lo vede ancora sprecare troppe energie. «Contro Israele non avevo i novanta minuti nella gambe». Da Pescara è partito per la Francia con l'identikit del regista. Ma spesso è stato mezzala, anche con Conte, e ora Emery lo usa anche da trequartista. «Con piena libertà». Di gol ne ha sempre fatti pochi: 1 in azzurro (0 con l'Under 21), 1 in 2 campionati di B a Pescara e solo 4 a Parigi.
SCRIPTA MANENT
C'è chi, invece, di reti se ne intende. Pellè, 9 gol in 19 gare con l'Italia, tira fuori un foglio dalla tasca. Si è appuntato i gol dei cannonieri (solo gli attaccanti) della Nazionale. «Ho appena superato il mio idolo Schillaci che si è fermato a sette, ora punto Balotelli e Casiraghi che ne hanno fatti tredici». E ha già raggiunto Boninsegna e Totti.