False maglie dei calciatori all'asta sul web, la Fondazione Pupi di Zanetti querela i truffatori

False maglie dei calciatori all'asta sul web, la Fondazione Pupi di Zanetti querela i truffatori
di Massimo Chiaravalli
2 Minuti di Lettura
Giovedì 23 Febbraio 2017, 14:44 - Ultimo aggiornamento: 14:53
La Fondazione Pupi di Javier Zanetti dichiara guerra ai taroccatori di maglie. Il legale rappresentante della onlus, fondata dal campione argentino dell’Inter e da sua moglie Paula, ha presentato querela contro alcuni di questi, che mettendo in vendita sul Ebay materiale falso e non proveniente dal campo di gioco, toglie fondi alle iniziative benefiche della fondazione e inganna i collezionisti, entrando nel mercato a gamba tesa.
 
A spiegare cosa è accaduto, solo negli ultimi, giorni, è Federico Enrichetti, collaboratore della fondazione, amico personale di Zanetti, nonché la persona che si occupa delle aste delle maglie indossate per conto della Pupi. «Giusto per far capire che come Fondazione Pupi abbiamo smesso di scherzare, ecco la denuncia a chi si è messo a vendere maglie false della partita Pescara-Inter. Tale sorte toccherà a tutti quelli che verranno trovati vendere, rivendere, scambiare materiale contraffatto della Fondazione Pupi. Basta alimentare truffatori a discapito di progetti seri».
 
Le motivazioni sono spiegate nella querela, presentata martedì alla polizia postale di Como. «Raccogliamo fondi da devolvere per scopi umanitari – si legge – quali adozioni a distanza di bambini poveri in Argentina, fornitura di beni di prima necessità ai terremotati in centro Italia, emergenze in Nepal». Un paio di volte l’anno, la Fondazione Pupi realizza alcune toppe con il proprio logo, che poi vengono inserite nelle maglie con cui i giocatori delle due squadre scendono in campo. Anche quelli che restano in panchina. A gara conclusa, vengono raccolte e messe all’asta sull’account ufficiale della Fondazione. Una semplice patch – così si chiama – che dona alla maglia un valore aggiunto e la rende unica. Un sogno di tanti tifosi e collezionisti, che fa schizzare alle stelle i rilanci per assicurarsene una. Si va da alcune centinaia di euro fino a qualche migliaio.
 
Il che è linfa vitale per chi, come la onlus di Zanetti, raccoglie fondi da riversare in iniziative benefiche. L’ex capitano dell’Inter ha dato vita alla fondazione nel 2001 perché «ho avuto un’infanzia difficile, e anche se oggi non vivo nel mio paese, conosco profondamente la situazione che sta attraversando e l’effetto che questo ha sui bambini più poveri. Ho sempre pensato che ognuno di noi debba darsi da fare e considerare che ha una certa responsabilità sociale all’interno della sua comunità».
 
Da oggi in poi però i contraffattori avranno vita dura. «Denunceremo tutte quelle situazioni non corrette – conclude Enrichetti - per rispetto dei collezionisti e di chi spende soldi da dare a progetti seri». E cartellino rosso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA