L'errore principale è stato quello di giudicare questa squadra difficilmente migliorabile. Inutile quindi andare ad aggiungere nuovi tasselli a un puzzle che sembrava perfetto. Ma a guardarlo da vicino si potevano notare crepe che in un attimo sono diventate voragini. Che servisse una punta centrale era evidente, così come la necessità di prendere un terzino sinistro. Bene puntare sui giovani ma Kishna e Milinkovic andavano chiusi immediatamente e non dopo due mesi di estenuanti trattative.
Trattenere i big è la base per una squadra che vuole crescere, ma se questo significa averli scontenti e con la testa altrove allora sarebbe stato meglio fare scelte differenti. Le offerte a Formello sono arrivate e con quei soldi si poteva fare il giusto mercato. Invece si è dovuti correre ai riparti l'ultimo giorno di mercato accontentandosi di quello rimasto invenduto. Matri può essere utile, ma perché non prenderlo da subito?
Altre squadre con gli stessi soldi sono riuscite a fare un mercato intelligente. Questione di rapporti che dalla parti di Formello sembrano ignorare. Pioli si è trovato così una squadra monca, ma questo non giustifica i gravi errori commessi in fase di preparazione atletica. Risultato: la Lazio passeggia. Assurdo per una squadra che invece doveva correre più delle altre, proprio in virtù del preliminare. Inoltre sembra essere svanito nel nulla quel gruppo unito e forte artefice del terzo posto. I malumori e le frizioni nello spogliatoio sono stati acuiti dal problema legato alla fascia di capitano. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum. E speriamo che anche questa volta non sia troppo tardi.