Milinkovic-Savic: «La Lazio mi ha pagato troppo, ma la ripagherò in Cina»

Milinkovic-Savic: «La Lazio mi ha pagato troppo, ma la ripagherò in Cina»
di Alberto Abbate
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Sabato 1 Agosto 2015, 11:26 - Ultimo aggiornamento: 2 Agosto, 10:31
A Formello ancora non c'è stato: «Ma sono davvero felice per la mia nuova avventura biancoceleste». Ieri si erano diffuse voci di uno sbarco segreto di Milinkovic-Savic nella capitale, il diesse Tare aveva fatto chiarezza: «Non è qui, forse arriverà lunedì». Oggi c'è la conferma di Sergej: «Lunedì sarò a Roma per le visite mediche, oggi sono stato in ambasciata per ottenere il visto cinese». Ieri Milinkovic-Savic era in tribuna per l'ultima partita del Genk, ha salutato i compagni e detto addio per non fare più ritorno in Belgio.

IL COLPO
Giovedì all'una di notte è arrivata infatti la fumata bianca per il suo agognato trasferimento in biancoceleste: decisivo l'ultimo blitz, un incontro fra Tare e la dirigenza belga consumatosi non a Genk, ma a Bruxelles. Non esiste alcuna percentuale sulla futura cessione, la Lazio ha tirato sino all'ultimo proprio per questo: aumentata la base fissa a 7,2 milioni + 1,8 di bonus. Un saldo totale di 9 milioni a cui vanno però aggiunte le commissioni (intorno al milione) per il procuratore Kezman. Fondamentale la sua intermediazione sulla mancata firma di Sergej a Firenze: c'era una promessa da tre mesi alla Lazio. Mantenuta a caro prezzo però per Lotito: «Il club ha messo sul tavolo una somma molto alta, forse troppo. Se non fossi diventato Campione del mondo con la Serbia, il prezzo del mio cartellino non sarebbe stato così elevato».

SPERANZE A MANDORLA
Milinkovic-Savic potrebbe raggiungere la squadra a Shangay fra mercoledì e giovedì (ci sono due biglietti prenotati), per essere in panchina o, al massimo, in tribuna il prossimo 8 agosto. Ad aiutarlo nella burocrazia nella capitale ci sarà il segretario Calveri: gli farà firmare il quinquennale a 750 milioni a stagione, poi lo consegnerà finalmente alle braccia di Pioli. Non più al suo telefono: «Lunedì firmerò il contratto – ammette Sergej – e poi partirò per la Cina».