Resta sulla graticola il ct della nazionale russa Fabio Capello, da tempo nel mirino del mondo politico e mediatico per il flop ai mondiali e i mediocri risultati alle qualificazioni per gli europei.
Novaia Gazeta, il giornale di Anna Politkovskaia, ha svelato per la prima volta il contratto faraonico firmato nel gennaio del 2014 dall'ex tecnico del Milan. Don Fabio guadagna sette milioni di euro l'anno, più i bonus legati ai risultati fino al 2018, quando la Russia ospiterà i prossimi mondiali. Inoltre ha la facoltà di rescindere unilateralmente il contratto anzitempo senza penali per motivi medici, mentre la Federazione russa (Rfu) dovrebbe continuare a pagarlo anche in caso di esonero: l'unico vincolo per Capello è quello di non fare l'allenatore di un'altra squadra per un anno.
Tra le spese pagate, extra stipendio, anche l'affitto, per 11.495 euro al mese se sceglie di pagare le tasse in Russia. In calce alle pagine del contratto c'è la firma non solo del presidente della Rfu, Nikolai Tolstik, ma anche quella del ministro dello sport Vitali Mutko.
