Quando il Colosseo rinasce in Brasile:
ecco l'incredibile stadio di Alto Santo

Quando il Colosseo rinasce in Brasile: ecco l'incredibile stadio di Alto Santo
di Alfredo Spalla
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 24 Settembre 2014, 12:38 - Ultimo aggiornamento: 16:59

Dal centro di Roma al serto brasiliano. La notizia sembra uno scherzo, ma non lo : a 230 km da Fortaleza, citt nel Nord Est del Brasile, stanno ultimando uno stadio ispirato al celebre Anfiteatro Flavio. Dal centro di Roma al sertão brasiliano. La notizia sembra uno scherzo, ma non lo è: a 230 km da Fortaleza, città nel Nord Est del Brasile, stanno ultimando uno stadio ispirato al celebre Anfiteatro Flavio. L’idea, piuttosto bizzarra, di replicare l’arena ad Alto Santo, comune di 16.000 abitanti, è venuta all’ex sindaco, Adelmo Aquino, dopo un viaggio a Roma.

Così, circa 5 anni fa, il paesino si è «imbarcato» nella costruzione di un’opera pubblica piuttosto contestata. Non tanto per il gusto estetico, quanto per l’effettiva utilità. L’«Estádio Municipal de Alto Santo», già conosciuto come il «Colosseo brasiliano», è situato nella regione del Baixo Jaguaribe, profondamente segnata da problemi di siccità. Alto Santo ha dichiarato da tempo lo stato d’emergenza, ma nonostante ciò l’erba dello stadio – ancora lontano dall’essere agibile – viene curata e irrigata con abbondante acqua. Una contraddizione piuttosto forte nella parte interna del Ceará, dove il 95% dei municipi ha dichiarato lo stato d’emergenza. Le incoerenze, però, non si limitano alla siccità della regione. Lo stadio, infatti, è stato progettato con una capienza di 20.000 tifosi in una città con 16.000 abitanti. Ad aggravare la situazione è l’inconsistenza dell’Alto Santo Futebol Club, società fondata nel 2007 (solo due anni prima dell’avvio dei lavori), che attualmente non disputa nemmeno la prima divisione regionale. Anzi, non è iscritta a nessun tipo di competizione a causa dei debiti accumulati un anno dopo la fondazione.

L’ex sindaco però è fiducioso sulla possibilità di attirare le attenzioni del Quixadá, squadra della prima divisione che gioca a 160 km di distanza dallo stadio: «Il nostro progetto è a lungo termine e sarà effettivo nel giro di dieci anni. Avremo una popolazione maggiore e lo stadio sarà in grado di soddisfare le esigenze», ha dichiarato alla Folha de São Paulo. Il Quixada, però, ha puntato i piedi: nessuna canone d’affitto o non giocherà nel Colosseo brasiliano. Una grande idea, costata 1.3 milioni di reais (circa 430.000 euro), alla quale ha partecipato anche il governo federale di Dilma Rousseff. Insomma, uno stadio a forma di Colosseo nel mezzo di una regione semi-arida, senza club e senza tifosi, costruito con soldi pubblici. Panem et circenses, ieri come oggi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA