La Grecia ferma il campionato di calcio: il governo Tsipras punisce il tifo violento

La Grecia ferma il campionato di calcio: il governo Tsipras punisce il tifo violento
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Mercoledì 25 Febbraio 2015, 15:30 - Ultimo aggiornamento: 19:05
Un segnale di rigore (applicato allo sport), da un Paese al quale tutta Europa chiede sacrifici in campo economico. Non bastassero i problemi che già la assillano, in Grecia si ferma la Super

League, il campionato di prima divisione. Il Governo presieduto da Alexis Tsipras ne ha deciso la sospensione immediata ed a tempo indeterminato dopo i ripetuti episodi di violenza fra tifoserie. Non ci sono le condizioni minime di sicurezza per continuare. La drastica misura è stata presa in seguito gli incidenti avvenuti prima, durante e dopo il derby Panathinaikos-Olympiacos Pireo, finito 2-1 per i verdi, domenica scorsa. Ma tafferugli+ avevano riguardato anche Larissa-Olympiakos Volou.



Al termine degli scontri ad Atene c'erano stati 11 arresti, mentre un giocatore dell'Olympiacos, il nigeriano Michael Olaitan, aveva perso conoscenza durante il primo tempo ed era stato ricoverato in ospedale, dove gli era stata diagnosticata una miocardia dovuta a spavento, ansia e stress. L'ex laziale Kasami, ora all'Olympiacos, era invece stato colpito alla testa da un petardo lanciato dagli spalti. Yannis Anastasiou, allenatore del 'Panà, era stato centrato alla testa da un bicchiere partito anche questo dalle gradinate.



Il campionato era già stato sospeso due volte in questa stagione a causa della violenza. È allo studio la possibilità di introdurre anche in Grecia la 'tessera del tifosò. Intanto il Governo ha deciso di intervenire con durezza, sospendendo a tempo indeterminato il massimo torneo professionistico, mentre la prossima stagione neppure comincerà, secondo quanto ha detto il viceministro dello Sport, Stavros Kontonis «se tutti i 18 club non introdurranno ticket elettronici e telecamere di sicurezza durante le partite». Lo stesso Kontonis ha incontrato il primo ministro Tsipras che approvato la decisione.



Il calcio ellenico non è nuovo ad episodi cruenti, specie quando si gioca il derby ateniese. Nel 2013 violenti scontri tra ultrà e poliziotti precedettero Olympiakos-Panathinaikos, che rischiò di non cominciare. Stessa partita, ma nel 2002: finì in ospedale l'arbitro, aggredito dopo una invasione di campo. Nel marzo 2007 l'uccisione di un tifoso di 22 anni in incidenti prima di un incontro di pallavolo femminile convinse il governo a sospendere per due settimane i tornei a squadre di tutte le discipline. Servì a poco. Gli incidenti ripresero subito, in varie zone del Paese.