Il calcio europeo resta in equilibrio: comanda chi riesce a “stirare” la coperta

Il calcio europeo resta in equilibrio: comanda chi riesce a “stirare” la coperta
di Benedetto Saccà
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Lunedì 28 Novembre 2016, 12:53
Immerso in un anno sportivo assurdo, il pallone rotola via verso il 2017 seminando sorprese e quasi divertendosi a smentire il previsto e il prevedibile. Così, dopo aver visto il Leicester e il Portogallo trionfare inaspettatamente in Premier League e agli Europei, oggi i tifosi di mezza Europa si ritrovano una Bundesliga dominata dall'effervescenza del Lipsia, una Ligue 1 guidata dal Nizza, una Serie A comandata da una squadra già capace di perdere per tre volte in 14 apparizioni. È logico, allora, che pure i numeri che dovrebbero delineare il quadro generale risultino un poco disallineati. Tanto per cominciare, va rilevato che in nessuno dei maggiori campionati del nostro continente un club può vantare il miglior attacco e, nel contempo, la difesa meno battuta del proprio paese. Neppure le capolista più salde, come il Real Madrid nella Liga, sono regine di un equilibrio tattico perfetto.
Poi è utile sottolineare che perfino in due tornei, la Serie A e la Ligue 1, alla prima della classifica non è dato il privilegio di sfoggiare alcun record. Né sul piano dei gol fatti, né sotto il profilo di quelli subìti. Addirittura, in Francia, il Nizza finora non si è guadagnato nemmeno la soddisfazione della miglior differenza reti. Figurarsi.

IL PANORAMA
Per proseguire con l'analisi, ecco l'Inghilterra. È il Chelsea di Conte in vetta: e ha la miglior difesa, oltre che la miglior differenza reti della Premier al pari del Tottenham con 10 gol incassati. Quanto all'attacco più prolifico, lo sbandiera il Liverpool, secondo (32 centri), cui senz'altro ha giovato la sestina rifilata venti giorni fa al Watford di Mazzarri. Venendo alla Spagna, a spiccare è il Real Madrid, atteso peraltro dal Clasico del Camp Nou di sabato. Ha il miglior attacco (36) e la miglior differenza reti, la squadra di Zidane: e però la palma della difesa meno perforata (10) è esclusiva di uno scherzetto come il Villarreal, che pure ieri ha perso per 0-2 contro l'Alaves.
Analogamente, in Germania, il Lipsia mai sconfitto ha il miglior attacco (27), ma cede la miglior difesa (8) e la miglior differenza reti al Bayern Monaco di Ancelotti. Come detto, in Francia e in Italia, il Nizza e la Juventus non hanno né il miglior attacco, delegato al Monaco e alla Roma; né la miglior difesa, appannaggio del Psg e della Fiorentina, comunque in campo stasera. Invece la migliore differenza reti, almeno in A, se la palleggiano la Roma e i bianconeri a ritmi settimanali.

LE SIMMETRIE
Nebuloso, insomma, appare il panorama. La realtà non sembra essere supportata dalle cifre, o viceversa; chissà. In via definitiva, non esistono veri signori dei campionati, perché più che dominare adesso si bada a gestire, cercando di calare la carta dell'equilibrio. Per cui quel che i dati restituiscono è una tendenza poco interessante per i tifosi, ma molto inseguita dagli allenatori. D'altronde non è una pura coincidenza il coagularsi di molti club europei intorno all'asse del bilanciamento. Meno le simmetrie tra la difesa e l'attacco sono distorte, e più le squadre riescono a mantenersi oltre la linea di galleggiamento. Dunque è una questione di dirette proporzioni: si può pure segnar poco e trascurare le corse per il miglior attacco, però diventa un obbligo anche subire poco. Confutati per sempre i teoremi di Zeman. Ed è facile ricordare che, nelle competizioni internazionali o in Premier, se due club arrivano a parità di punti ad essere premiata è la squadra con la miglior differenza reti. È un modo di vincere diversamente, e non per forza di non perdere.
 
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