L'Europa muove le regine. Un week-end tutto da vivere con Premier, Liga e Bundes

L'Europa muove le regine. Un week-end tutto da vivere con Premier, Liga e Bundes
di Matteo Sorio
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Sabato 19 Novembre 2016, 11:01 - Ultimo aggiornamento: 23:18
LLa finestra sul (meglio del) cortile europeo. L'Inghilterra si scalda per Manchester Utd-Arsenal: oggi a pranzo, 13.30, Mou vs Wenger. La Germania espone il suo classico: oggi a merenda, 18.30, Borussia-Bayern. La Spagna si fionda su Madrid: stasera, 20.45, cena con Atletico-Real. L'Italia guarda all'expo milanese: domani è un altro derby, ore 20.45, Milan-Inter. Mancano solo i popcorn. Al resto del weekend ci pensano loro.
MOU VS ARSENIO
Era il 5 ottobre 2014: il match della rissa mancata. Sette mesi prima il Chelsea di Mourinho umiliava 6-0 l'Arsenal nel giorno della panchina n. 1000 di Arsène Wenger coi Gunners (1996 - 2017). Mou e Wenger, nemici per la pelle. Succede ancora, in quell'Old Trafford che Mou non riesce a sedurre. Red Devils sesti a 18 punti: o alzano la mano adesso o mai più. Arsenal quarto, a 24. Nella Premier illuminata dal Liverpool di Klopp, ecco il duello d'ombre e storie tese. Nello United non c'è lo spento Ibra, Rooney viene dalla sbronza costatagli la fascia di capitano dell'Inghilterra e la palla passa a Rashford, 19enne baby-boom. L'Arsenal, invece, vive di Ozil: ci s'infiamma con l'accendino del tedesco, altrimenti guai a dare i Gunners per vinti e guai a darli per vincitori.
DER KLASSIKER
Data chiave: 25.05.2013, finale di Champions, Bayern-Borussia (2-1). Lì, la Germania l'ha messo nero su bianco: questa partita è il nostro classico, Der Klassiker. Oggi è il Bayern post-Guardiola, al timone Carlo Ancelotti. Oggi è il Borussia post-Klopp, in plancia Thomas Tuchel. Si gioca all'Iduna Park di Dortmund e non è un dettaglio: non ci perdono da 26 partite, le vespe della Ruhr, ultimo blitz concesso il 4 aprile 2015 proprio ai rossi della Baviera. In classifica: Bayern secondo con 24 punti, sorpassato ieri sera dal Lipsia neopromosso (3-2 a Leverkusen e più 3 sui campioni), e Dortmund a rincorrere con 18. È il miglior attacco, 25 gol in 10 gare per il Borussia dei talenti europei (Mor, Dembélé, Bartra) contro la miglior retroguardia, -6 di passivo, vedi Hummels, il ministro della difesa di Ancelotti.
PASSIONE SPAGNOLA
L'ultima volta non si scorda mai. Per il Vicente Calderon - primo stadio in Europa dove tutti potevano stare seduti - è l'ultimo derby di Madrid. Inaugurato nel 66, fanno 51 anni di Atletico. I colchoneros traslocheranno e quest'Atletico-Real è già storia. Padroni di casa a -6 dal Real, dunque vietato perdere altro terreno. Nella Liga i Blancos non vincono il derby da tre anni, in Champions League l'inverso: 2014, 2016, due finali in tasca e il ricordo di San Siro che asseta di rivincita i cugini. Di qua: Simeone e l'ariete Griezmann. Di là: Zidane (senza Morata) e la sua BBC, Benzema-Bale-Cr7. Se il Real è in striscia da 28 match, unica imbattuta dei 5 principali campionati europei, l'Atletico deve risolvere un equivoco: gioca meglio dell'anno scorso, ma incassa più gol.
LA MADONNINA
E poi c'è Milano. Tagliata in due dalla nuova cerniera made in Cina. L'Inter si presenta al derby con Stefano Pioli, che da piccolo tifava nerazzurro e adesso prova a dare equilibrio a uno spogliatoio che cammina da mesi sul filo. I punti sono 17, otto in meno del Milan di Montella, lui che mentre l'Inter si complicava la vita andava a semplificare quella del Milan con la formula dei giovani: Donnarumma, Locatelli, Niang. Luci a San Siro, l'unico stadio dov'è caduta la Juventus e dove a breve si potrebbe parlare soltanto cinese.