Leicester, l'ascesa di Re Claudio Primo: la favola di un candidato scelto tra altri ventinove

Claudio Ranieri
di Giampiero Timossi
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Mercoledì 4 Maggio 2016, 09:32 - Ultimo aggiornamento: 5 Maggio, 00:14

State per andare in pensione e decidete di scappare su un'isola. E' l'Isola dei Famosi, se si parla di calcio. Però, per entrare, dovete fare un casting. I concorrenti sono 29, alla fine si resta in tre, la spuntate, vi prendono, sovvertire qualsiasi pronostico e vincete 3 milioni di euro. Questa è la storia di Claudio Ranieri da Leicester. «Vincere da vecchio è più bello. Ora tutto il mondo si è girato verso di noi, Giappone, Cina, Africa. Hanno tifato per noi, la Cenerentola: non sembravamo i migliori, ma abbiamo corso, lottato, entusiasmato. Siamo diventati i migliori e abbiamo vinto». Vincere il primo campionato a 64 anni, in Inghilterra e pensare che l'Italia no, non è un Paese per vecchi. Perché la storia di un trionfo può anche iniziare con un pizzico di irrequietezza, quella che turbava l'allenatore un'estate fa, nel tiepido giugno romano del 2015. «Non ho ancora 64 anni e a casa non riesco proprio a stare, lo dice anche mia moglie Rossana, è stanca di vedermi ciondolare».

L'IDEA SAMP
Solo che nessuno pare più dare retta a Ranieri. «Alla Sampdoria, la famiglia Garrone, aveva il mio stesso modo di intendere il calcio. Ora però c'è Ferrero, Er Viperetta». Che pare abbia un'altra visione delle regole del gioco. «Va bene, ma loro come sono messi?». Niente da fare, il presidente sampdoriano ha già un accordo con Zenga. «Possibile che in Italia non ci sia nulla per me?».

CAGLIARI E LA B
Possibile, almeno nell'estate di un anno fa. Nulla in serie A. Qualcuno pensa a Ranieri, ma in serie B. Conferma Stefano Capozucca, direttore sportivo del Cagliari: «Vero, il presidente Giulini lo incontrò nei suoi uffici milanesi, nei primi giorni di giugno. Eravamo entusiasti». Così convinti della scelta da fare un'offerta decisamente impegnativa: 500.000 euro a stagione. Ranieri è abituato a guadagnare quattro volte tanto. Ringrazia, molto. E ci pensa, ma non troppo. Il Cagliari sceglie Rastelli.
LA LISTA
«E adesso? Per me è la Champions il campionato più bello». Entrano in scena due uomini, due agenti: l'italiano Franco Granello e il suo collega inglese Steve Kutner. Spiega Granello: «A metà giugno in Premier ci sono tre club che cambiano allenatore. Il West Ham, ma fa subito un'altra scelta. Il Newcastle, che però non aveva mai avuto un tecnico straniero. Terza ipotesi? Il Watford e infatti parliamo con la proprietà, che come tutti sanno è italiana, la famiglia Pozzo». Rispondono con garbo, ma credono che Ranieri abbia detto tutto quello che poteva dire.

LA SVOLTA
Seconda svolta, entra in scena il Leicester. «Che licenzia all'improvviso Pearson, l'allenatore che l'anno prima aveva salvato la squadra alla penultima giornata. La decisione arriva alla fine di una brutta storia», taglia corto l'agente italiano. Durante un tour in Thailandia alcuni giocatori vengono ripresi mentre insultano una prostituta. Tra loro c'è anche il figlio di Pearson. Il presidente del Leicester, il thailandese Srivaddhanaprabha, pretende da tutti pubbliche scuse. L'allenatore si rifiuta e viene cacciato. A Leicester serve un allenatore, si muove Steve Kutner, l'agente inglese. Contatta subito Jon Rudkin, manager del club. L'entusiamo non è immediato. «Cerchiamo un giovane e Ranieri viene dall'esperienza negativa con la Grecia», risponde Rudkin. «Incontratelo», replicano Kutner e Granello.

CONTATTO E CONTRATTO
Si trova un compromesso: il curriculum di Ranieri verrà valutato insieme a quello di altri 29 candidati. «Cinque giorni dopo ci ricontattano. Restano tre ipotesi: Claudio, il più giovane Michael Laudrup e Guus Hidding. Incontrano tutti manager e presidente, sette giorni dopo la scelta è fatta. E' il 13 luglio 2015 Ranieri è il nuovo allenatore dei Leicester». Tre anni di contratto, una scommessa vinta. A giugno la vittoria del Leicester campione era dato 5.000 a 1. Lui sorride: «Se l'avessi saputo l'avrei giocata». Incontentabile Ranieri. «Sono caduto, mi sono rialzato, nessuno mi ha mai regalato nulla. E sono troppo giovane per accontentarmi di quello che ho fatto».