Per i più smemorati, diremo che la vetta della Liga raccoglie addirittura cinque squadre in altrettante lunghezze. Il Barcellona comanda il gruppo 19 con punti, il Valencia insegue a quota 17, il Siviglia a 16, il Real Madrid a 15 e l’Atletico a 14. Una lotta all’ultimo palpito, certo. E non basta. Perché, tra otto giorni, il calendario ci offrirà il Clasico del Bernabeu fra il Real Madrid di Ancelotti e il Barcellona di Luis Enrique: l’appuntamento, non dimenticate, è fissato per sabato 25 ottobre alle 18.
Quanto al turno incipiente, il quintetto di battistrada potrà percorrere una via pulita e priva di ostacoli insormontabili, almeno nelle apparenze. Nessuno dei rispettivi rivali della giornata, d’altronde, occupa una posizione della graduatoria superiore all’ottava. Nel dettaglio, domani (sabato), il Madrid sarà l’ospite del Levante, 17esimo, mentre il Barça di Messi e Neymar riceverà l’esordiente Eibar, nono in classifica e planato nei notiziari di qualche anno fa per essere divenuto il primo club europeo capace di ottenere la certificazione di qualità UNE-EN-ISO 9001. Viceversa, domenica, l’Atletico sfiderà in casa l’Espanyol, ottavo; il Valencia sarà atteso dal Deportivo La Coruña, ultimo della classe; e il Siviglia visiterà il piccolo Elche, 16esimo.
Quale delle cinque capolista navighi nel mare più calmo è difficile appurarlo. Il Real, ad esempio, è reduce da quattro successi in sequenza, questo sì, ed esibisce pure il miglior attacco del paese con 25 reti. All’opposto l’Atletico è stato sonoramente sconfitto dal Valencia (1-3) prima della sosta legata alle nazionali. E, al proposito, il Valencia è ancora imbattuto al pari del Barcellona, che vanta fra l’altro la difesa meno perforata del torneo. Zero gol incassati nell’arco di sette partite, 630’ complessivi. La Liga, insomma, è cresciuta in un regime di concorrenza: è vero, i divari specie economici sono ancora profondi ma, se non altro, la tattica ha cominciato a colmare l’abisso.