La gara racchiuderà, fra l’altro, una serie di duelli concentrici. Gli allenatori Pellegrini e Mourinho, per dirne una, mai si sono sopportati o, meglio, sempre si sono mal sopportati. E, anzi, spesso e volentieri si sono scambiati e ricambiati insulti e accuse, critiche e mezze verità. «Pellegrini è un ingegnere, quindi ha studi scientifici alle spalle. Non penso che abbia bisogno di affidarsi a una calcolatrice per fare due conti», punzecchiò Mou nella scorsa primavera. Immediata e puntuta, ovvio, la replica di Pellegrini. «A furia di calunniare, qualcosa resta in testa», rispose. Teatro puro. Ad uso e consumo della stampa, è chiaro.
Non bastasse, lo scontro dell’Etihad opporrà il fresco centrocampista dei Citizens, Frank Lampard, alla propria ex squadra, onorata con 648 presenze e 211 gol disseminati in 13 stagioni. «Per la verità non mi aspettavo che Frank andasse City ma questo così va il calcio», ha commentato Mourinho. E ancora. Agüero ingaggerà una battaglia a distanza con Diego Costa, il capocannoniere del torneo, autore già di sette reti in quattro turni, come detto. Un decollo verticale da record. «Diego però non è al meglio della forma. Se giocherà la gara di domenica, allora non ci sarà mercoledì in coppa di Lega contro il Bolton», ha avvisato di Mou.
L’attesa, insomma, cresce a ritmo continuo, specie fra i tifosi del Manchester City, il prossimo avversario europeo della Roma: la squadra, del resto, è reduce dalla batosta subìta mercoledì al cospetto del Bayern Monaco, dal pareggio acciuffato con l’Arsenal e dalla sconfitta rimediata contro lo Stoke City. La più recente delle vittorie risale addirittura al 25 agosto, Manchester City-Liverpool 3-1. Un’ulteriore ragione per convertire la marea di motivazione in una prestazione convincente sotto ogni aspetto.
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