Manchester, cori sessuali a Lukaku: tifosi dello United accusati di razzismo

Manchester, cori sessuali a Lukaku: tifosi dello United accusati di razzismo
di Redazione Sport
2 Minuti di Lettura
Martedì 19 Settembre 2017, 17:46 - Ultimo aggiornamento: 18:23
Cori razzisti da parte dei suoi stessi tifosi: vittima dell'involontaria discriminazione razziale è l'attaccante belga Romelu Lukaku, «celebrato» dai supporters del Manchester United per la sua (presunta) abbondante virilità. Un banale e pericoloso stereotipo - denuncia l'associazione anti-razzista Kick It Out - che descrive tutti i neri come «superdotati». Da qui l'invito rivolto al club, e prontamente accolto dallo stesso United, di assumere immediati provvedimenti per far tacere i propri tifosi. Perché - e qui sta il paradosso della notizia - in questa occasione la vittima della discriminazione razziale, per quanto involontaria, non è un avversario, ma uno dei beniamini dell'Old Trafford. Lo sfortunato ritornello è stato sentito per la prima volta in occasione della gara casalinga dei Red Devils, settimana scorsa in Champions League contro il Basilea.
Nelle intenzioni dei tifosi dello United, le parole - lontanissime dal voler risultare offensive - rappresentavano un riconoscimento delle qualità di Lukaku, il migliore dei suoi in questo avvio di stagione. Almeno fino alla censura sollevata dai dirigenti di Kick It Out, l'organizzazione che combatte il razzismo in tutte le sue discriminazioni nel calcio. «Gli stereotipi razzisti non sono mai accettabili nel calcio o nella società in generale, quale che sia l'intenzione di mostrare sostegno a un atleta - le parole di un portavoce di Kick It Out -. Abbiamo contattato il Manchester United sulla questione e lavoreremo in stretto contatto con il club e con la Football Association per fare in modo che si ponga fine rapidamente a questo stato di cose». Fonti interne allo United hanno confermato di essere a conoscenza del caso, e che presto verranno prese nel necessarie misure.
© RIPRODUZIONE RISERVATA