UN «CLASICO»
Di qua: il pragmatico Mou, 23 titoli (tituli, pardon), portoghese di 53 anni con un passato trascurabile sul campo, radici a Setúbal, vincente in patria, Inghilterra e Italia, 16 milioni di euro di stipendio e 934 spesi sul mercato negli ultimi dieci anni (portafogli di Chelsea, Inter, Real Madrid, Man Utd: ogni trofeo è costato 62.3 milioni). Di là: l'estetico Pep, 21 titoli, 45 anni, gloria in Spagna e Germania, il vecchio occhio del regista che sapeva dove lanciare già prima di ricevere palla (era bellezza quasi da fermo), iberico con la Catalogna nel cuore, 18 milioni di busta paga che ne fanno il Paperone degli allenatori e circa 750 milioni di spese commissionate negli ultimi due lustri (36.1 milioni, il prezzo di ogni suo trofeo). Nel Barcellona di vent'anni fa, dicevamo, Mourinho era il n.2 in panchina, Guardiola il termometro in mediana. Da Robson, prima, Guardiola annusò l'idea di gioco aperto, offensivo. Da Van Gaal, dopo, Mourinho ereditò tattica e mania dei dettagli. Sono riflessi dell'oggi: Mou e la difesa United da un solo gol in 270', Pep e quel City da nove gol in tre uscite.
ANDATE IN PACE
Il filo è quel Barcellona là. Dove, parola di Pep, «si chiacchierava per ore di cultura pallonara, schemi, spirito, motivazioni ed evoluzioni». La palestra di Mou e Pep. La colla che tiene insieme due allenatori diversi ma simili, entrambi destinati a svettare (conta vincere, cambia solo il modo in cui ci si riesce) ed entrambi rianimatori del battito di Manchester dopo la pressione bassa con Moyes, Van Gaal (Utd) e Pellegrini (City). Ultimo ricordo, quel Barça, di Mourinho e Guardiola senza il pepe in mezzo. Perché al netto dell'odierno tepore, Mou & Pep, o Pep & Mou, vuol dire confronti, paragoni, stilettate. Mourinho (Io esiste) accentra i fari su di sé poi punge: l'ha fatto con tutti, quindi anche con Guardiola. Specie quando, in Spagna, o vinceva uno o vinceva l'altro. Dal repertorio più trash: «Se ami quello che fai non perdi i capelli. Guardate Guardiola: non gli piace il calcio». Finché l'altro, aplomb dalla nascita, non si allentava la cravatta: «Io e Mourinho uguali? Voglio che la gente non si vergogni di me». La gente del calcio, fin qui, s'è imbevuta (comunque) di Pep & Mou. È il derby dei Pogba e Ibra (Utd) contro i De Bruyne e Nolito (City). Ma è anche il derby di due Special Ones.