Premier, pari tra Arsenal e City
fallito l'aggancio in vetta al Chelsea

L'ex milanista Flamini esulta per il gol del pareggio
di Benedetto Saccà
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Sabato 29 Marzo 2014, 20:51
Un punto ciascuno che, forse, serve a nessuno. L'Arsenal e il Manchester City, del resto, hanno pareggiato (1-1) all’'Emirates stadium e hanno mantenuto, rispettivamente, il quarto e il terzo posto della Premier League. Una sfida avvincente, irrefrenabile, infiammata dai gol di David Silva e dell’'ex milanista Flamini. I Citizens, ora, hanno un ritardo di due punti rispetto al Chelsea capolista, ma, per la verità, hanno pure giocato due partite meno. E i Blues di Mourinho, oggi pomeriggio, hanno perso (0-1) il derby con il Crystal Palace, quint’ultimo. Una sorpresa. La squadra di Pellegrini, insomma, ha «solo» un rettilineo di otto partite da percorrere: vinte, varranno il titolo. Certo, avesse centrato il successo oggi, avrebbe planato di slancio: ma la fame di vittoria è forse venuta proprio nel momento che si voleva più atteso. Inutili i rimpianti, però. Viceversa i Gunners hanno mancato probabilmente l’ultima occasione utile per riprendere la via della vetta: la quarta posizione e, di riflesso, i distacchi accumulati in classifica adesso sono impietosi. E, soprattutto, lasciano poco spazio alle congetture. Oggi pomeriggio le due linee mediane hanno offerto un palpito continuo. Yaya Touré e Fernandinho più Navas, Silva e Nasri hanno offerto una prova impeccabile, confortando la difesa, introducendo un inappuntabile filtro e innescando spesso Dzeko, l’ariete della formazione di Pellegrini. Tiri, intuizioni, rapidità. E, per dire del gol, Silva ha avviato l’azione e l’ha conclusa in maniera vincente, raccogliendo un pallone rimbalzante dopo il palo colto dal centravanti bosniaco.



Sul versante opposto, Arteta e Flamini, autore della rete del pareggio e di un gol appassito sul nascere per un fuorigioco, hanno sofferto nel primo tempo, è vero, ma hanno riavviato i motori e hanno aiutato i trequartisti Podolski, Cazorla e Rosicky specie nella ripresa. Il centrocampista ceco, fra l’altro, ha invocato un rigore per un possibile fallo di Zabaleta e ha cercato di impensierire Hart dalla distanza, ma non ha indovinato la traiettoria, per imprecisione o sfortuna che fosse. La ripresa ha suscitato più di un sussulto. Navas ha liberato Dzeko a specchio aperto, eppure il bosniaco si è lasciato sorprendere dall’emozione. E, un attimo più tardi, Flamini ha incrociato il sinistro alla perfezione oltre la mano protesa di Hart. Il duello, allora, si è acceso: difese esposte, capolgimenti improvvisi, arrembaggi e contrassalti a scansione. E i tiri di Podolski, Giroud e Touré, certo, sfilati però al di là dei pali avversari. L’Arsenal ha preso dunque il comando della gara: Gibbs e Oxlade hanno cominciato a misurarsi con Zabaleta e Clichy sulle corsie e Rosicky ha imperversato a tutto campo, coprendone ogni centimetro. Uno sforzo estremo, ben contenuto comunque dal City fino all’atto finale.
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