Premier, con una vittoria il Chelsea sarà campione. Liga, il Real Madrid a Siviglia

Premier, con una vittoria il Chelsea sarà campione. Liga, il Real Madrid a Siviglia
di Benedetto Saccà
2 Minuti di Lettura
Venerdì 1 Maggio 2015, 13:49 - Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 08:58
È ormai rotolata nella buca decisiva la biglia della Premier League, lanciata a dar spettacolo il 16 agosto dello scorso anno. Come era prevedibile, José Mourinho è pronto a conquistare lo scettro del re, già sollevato nel 2005 e nel 2006. Del resto, al Chelsea capolista basterà soffiare i tre punti al Crystal Palace per laurearsi campione in via aritmetica. Da giorni il tempio di Stamford Bridge respira calmo consumando l’attesa dei supporter, devoti a Mou come i giocatori. Ad analizzarla in prospettiva, la partita di domenica pomeriggio (ore 14.30, Fox Sports) pare semplice ma non facile: perché i Blues avranno sì l’esclusivo compito di attaccare senza riposi, eppure dovranno misurarsi con una squadra spigolosa. È vero che le aquile di Alan Pardew sono reduci da due sconfitte in serie e zoppicano al 12esimo posto, ma in trasferta, ad esempio, hanno raccolto soltanto cinque sconfitte nell’arco di 17 partite. Insomma, al Chelsea è capitato in sorte un rivale non certo morbido, specie se Mourinho non potrà tentare di piegarlo con Diego Costa. Qui è il nodo. Da diverse settimane, ormai, il Chelsea fatica oltre ogni dire sul piano atletico: da campione della gestione umana qual è, Mou ha raccolto però tutte le proprie risorse e le ha investite nella tenuta mentale della squadra. Così, anziché inventare chissà quali trame mirabolanti, il portoghese si è speso al massimo per garantire ai Blues un andare sereno e protetto lungo l’ultimo tratto del sentiero stagionale. Per intendersi, a un declino atletico montante ha corrisposto una fioritura psicologica. E questo restituisce l’idea della bravura di Mou. Impossibile negarlo.

Sul versante della Liga, invece, il Barcellona capolista sarà l’ospite del Cordoba, ultimo, mentre il Real Madrid secondo sarà ricevuto dal Siviglia, quarto. Curioso che la sfida dello stadio Ramon Sanchez-Pizjuan opporrà la rivale europea della Juventus all’avversaria della Fiorentina in Europa League. Anche in Spagna non pare inutile sottolineare che la mappa finale della stagione la disegnerà in gran parte la forza, per così dire, psichica delle squadre. A bagno nel gran mare del campionato e delle semifinali della Champions, il Barça di Luis Enrique e il Madrid di Carlo Ancelotti di certo non potranno concedersi il lusso di scegliere un unico obiettivo; o il privilegio di prendere delle decisioni prive di esiti e conseguenze. A tutto avranno il diritto e il dovere di ambire. È ovvio, quindi, che il duplice filone di impegni eserciterà una pressione forte sulle pareti degli spogliatoi. Una volta di più, allora, ai due allenatori sarà consegnata la missione di liberare le menti dei calciatori, per condurli così alla vittoria. Dopotutto, Luis e Carlo hanno lavorato un anno intero per planare a quest’altitudine della stagione.