Salah, la freccia che ha conquistato Liverpool

Salah, la freccia che ha conquistato Liverpool
di Benedetto Saccà
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Lunedì 25 Settembre 2017, 14:35 - Ultimo aggiornamento: 2 Ottobre, 22:52
Esistono momenti di assoluta felicità, in cui i gesti del proprio mestiere quasi vengono da sé. Fluidi, lievi, esatti. Non un’ombra di un ostacolo. Gli spigoli spariscono sotto il rullo dell’abilità; le paure, dentro un lago di grazia totale. Alla paura si oppongono tonnellate di talento. La perfezione, così, diventa inevitabile. Accade in qualsiasi mondo – accade anche, ovviamente, ai calciatori. Ne è una dimostrazione Mohamed Salah, l’ex giocatore della Roma. Durante l’estate si è trasferito al Liverpool (per 50 milioni): ha incontrato le idee tattiche di un genietto come Jurgen Klopp e sorprendentemente ha aperto la porta della beatitudine. Segna, segna, segna a scansione multipla, quasi fosse incurante del proprio passato o desideroso, più che mai, di inventare un nuovo futuro.

LE CIFRE
I numeri, spesso si sostiene, non parlano, però molto dicono. E, fotografando lo sfrecciare di Salah, raccontano che ha siglato lo spettacolo di sei gol nell’arco di nove partite giocate con la maglia del Liverpool. Grandiosa, quindi, è la media realizzativa: che produce un ritmo di una rete ogni 116 minuti. Da urlo. Al bilancio, poi, è il caso di aggiungere un paio di assist vincenti – tanto per non dimenticare certe care abitudini. Come si diceva, di Salah l’allenatore Klopp ha saputo ridisegnare la posizione in campo e, di riflesso, il cammino lungo la strada della stagione. Ha stabilito che fosse l’ala destra di un 4-3-3 e, una volta appurata la bontà dell’idea, al dettato tattico non ha più concesso emendamenti. In particolare va annotato che Salah ha debuttato in rosso il 12 agosto, trovando subito il gol contro il Watford. Poi si è divertito a lasciare la firma nelle partite contro l’Hoffenheim negli spareggi della Champions League, contro l’Arsenal in Premier, contro il Siviglia ancora in Champions e infine contro il Burnley e il Leicester l’altro ieri in campionato. Nessuna doppietta, una rete per gara – quasi sempre con il sinistro: ormai è una cifra stilistica, piovuta a impressionare perfino i meno appassionati. Con una puntualità istintiva, è addirittura riuscito a segnare nelle ultime tre partite giocate. Tra l’altro, domani sera, affronterà in Champions lo Spartak Mosca allenato da Massimo Carrera e naturalmente cercherà di aggiornare la sequenza, allungandola a quattro partite arricchite dal gol.

LA MATURAZIONE
Inevitabilmente i tifosi gli hanno lasciato un posticino nel cuore della stagione. Tanto che qualche giorno fa lo hanno eletto migliore giocatore del Liverpool del mese di agosto. E, di certo, essere nel cuore, e nei pensieri, di una curva come la Kop – gli appassionati sanno... – è un privilegio di pochi, oltre che il sogno di tanti. Insomma, compiuti i 25 anni, a Salah dev’essere venuto semplice trovare il proprio passo; e allinearsi a una traiettoria di crescita. Quando era nel Chelsea, tra il 2014 e il ‘15, giocava poco e poco segnava, ovvio. A Roma segnava molto, però anche molto sbagliava. Adesso, invece, gioca sempre e sempre segna. La si direbbe una mutazione nell’indole: o, meglio, una maturazione. Di sicuro, da ora, se senza intuire noterete una scia rossa volare imprendibile sul prato di Anfield Road, accompagnata magari da un fruscio, be’, allora sappiate che si tratterà di lui: di Mohamed.
Il tempo di capirlo: e già lo vedrete esultare.
 
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