Marrazzo: nei verbali nomi eccellenti,
un altro trans rapinato, dubbi sulla droga

Piero Marrazzo
di Cristiana Mangani
2 Minuti di Lettura
Lunedì 2 Novembre 2009, 12:56 - Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 22:37
ROMA (2 novembre) - Inizia oggi una settimana importante per l’inchiesta sul ricatto all’ex governatore del Lazio, Piero Marrazzo. La procura risentir domani i quattro carabinieri sotto accusa, perch spera di chiarire molti degli aspetti emersi dalle ultime testimonianze, prima che il Tribunale del riesame valuti la posizione di ognuno di loro. I magistrati vogliono vedere chiaro anche nelle tante dichiarazioni rese a verbale da Natalie, il trans con il quale l’ex presidente della Regione è stato filmato. Ci sono nomi, personaggi che entrano ed escono nella vicenda, potenziali altri clienti ricattati, imprenditori dal passato “movimentato” chiamati a “piazzare” il filmato attraverso il loro circuto di conoscenze.



Non è un caso, forse, che sulla testimonianza la procura mette gli omissis proprio quando la brasiliana parla di una rapina ai danni di un altro trans, Raquel, che avrebbe ricevuto la visita dei carabinieri - rapinatori, e che forse fa il nome del cliente di turno. E anche quando il viado racconta di essere andata a casa di Marrazzo dopo la visita degli indagati nel suo appartamento di via Gradoli.



«Mi chiamò Piero - dice ai magistrati - e mi disse di andare da lui. Sono salita su un taxi e ho raggiunto la sua abitazione». Il resto del verbale è “oscurato”, forse perché i due parlano di quanto è successo, o si mettono d’accordo su cosa dire. Raccontano, insomma, particolari sui quali il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e il pm Rodolfo Sabelli stanno cercando di fare chiarezza.



Alla trans viene chiesto anche se conoscesse Gianguarino Cafasso, il tossico morto per overdose a settembre scorso, dopo aver detto che qualcuno lo voleva morto. I militari sotto accusa fanno il suo nome perché cercano di attribuire a lui la ripresa del video “incriminato”, ma Natalie sembra smentire questa versione. E ancora altri aspetti non del tutto chiari: la versione del transessuale e quella resa da Marrazzo spesso non coincidono. Natalie parla di un incontro a giugno, l’ex governatore a luglio. Sempre la brasiliana sostiene che lui era andato a trovarla di pomeriggio. Marrazzo parla della mattina. Per questa ragione, gli inquirenti hanno deciso che dovrà essere risentito a breve, non appena le sue condizioni di salute lo consentiranno.



Vogliono chiedergli spiegazioni su molti elementi rimasti misteriosi: la presenza di droga, cocaina, nell’appartamento dove incontrò il transessuale, stupefacente che è anche visibile nel video girato dai carabinieri con il telefonino. E poi il giro di soldi, notevole, che ruotava attorno agli incontri con i trans.



Ci sono pure i tre assegni a sua firma che avrebbe consegnato ai presunti ricattatori. Assegni mai incassati e dei quali Marrazzo racconta di aver denunciato la scomparsa. Una denuncia che, però, non compare negli atti dell’inchiesta ma della quale l’avvocato dell’ex governatore assicura di avere una copia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA