Oltre cinquanta incursioni aeree delle forze alleate in otto mesi, la prima tre giorni dopo l'annuncio della firma dell'armistizio, e quasi il novanta per cento della città di Frosinone devastata, ridotta a un cumulo di macerie, compreso il palazzo comunale. Decine di vittime tra i civili, feriti e migliaia di sfollati.
Da allora, da quel drammatico 11 settembre 1943 che segnò l'inizio di una serie di bombardamenti sul capoluogo durante la Seconda guerra mondiale, sono passati più di ottant'anni.
«Dall'11 settembre del 1943 fino al maggio del 1944 si registrarono 56 bombardamenti» ha sottolineato Mastrangeli. Per capire lo scenario post combattimenti è emblematico quanto affermato dai soldati canadesi del Loyal Edmonton Regiment in un messaggio al proprio comando il 31 maggio del 44: «La città è vuota e in rovina». Nel frattempo, vanno avanti i preparativi per la cerimonia che si terrà il 25 aprile per la consegna alla Provincia di Frosinone della medaglia d'oro al merito civile «in virtù - si legge nella motivazione - delle immani sofferenze subite e della straordinaria resilienza dimostrata» nel periodo dei «tragici avvenimenti che hanno martoriato il territorio durante la Seconda guerra mondiale, negli anni 1943 e 1944». Sarà presente il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi.