Frosinone, ko amaro con il Milan. DiFra: «Ci è mancata malizia, dispiace uscire senza punti». Mazzitelli: «C'è rabbia»

Le sostituzioni scrivono il destino del match, indovinate quelle di Pioli

Frosinone, ko amaro con il Milan. DiFra: «Ci è mancata malizia, dispiace uscire senza punti». Mazzitelli: «C'è rabbia»
di Stefano De Angelis
4 Minuti di Lettura
Domenica 4 Febbraio 2024, 11:06 - Ultimo aggiornamento: 11:17

 

Un'impresa sfiorata e poi sfumata sul più bello. Il sogno del Frosinone di battere il Milan dura sette minuti. Il gol siglato al 65' da Mazzitelli, che ribalta l'iniziale svantaggio, manda in estasi lo "Stirpe" e, allo stesso tempo, dà la scossa ai rossoneri, che dall'inizio della ripresa avevano sofferto l'intraprendenza dei canarini.

A scrivere il destino del match sono i cambi di Pioli. Con il risultato ancora fermo sull'1-1, al 60' decide per un doppio innesto: fuori uno spento Reijnders e un affaticato Lotfus-Cheek, non solo perché erano ammoniti, dentro Bennacer e Okafor.

Il Diavolo cambia fisionomia e atteggiamento, affrontando l'ultima mezz'ora con uno schieramento a trazione anteriore. Giroud e Leao restano i punti di riferimento in avanti. Un assetto che richiede un minimo di rodaggio, tanto che gli ospiti pagano dazio quando Soulé serve un invitante filtrante per il capitano giallazzurro, che in diagonale batte Maignan, poco reattivo nell'occasione, e fa esplodere di gioia i tifosi di fede canarina (per lui quarto gol stagionale).

Il Diavolo si sente ferito, reagisce in maniera feroce e inizia a macinare gioco con manovre avvolgenti. E al 72' ristabilisce la parità con Gabbia, lesto a insaccare di testa in area su assist di Giroud. La partita è ancora aperta, potrebbe accadere di tutto. Il Frosinone, nonostante un po' di stanchezza nelle gambe, appare ancora in grado di creare azioni e occasioni. Arretra troppo, però, perdendo quell'equilibrio che aveva fatto soffrire i rossoneri, quando lasciano il campo Seck, tra i più ispirati, il fantasista Harroui e il combattivo Kaio Jorge. Gli ingressi di Lirola, Valeri e Cheddira non sortiscono gli effetti sperati. Il Frosinone non osa più e fatica a contenere le geometrie rossonere. Più efficace quello visto prima delle sostituzioni.

E' il 78' quando il Milan diventa così padrone del campo. Al 79' Pioli indovina anche la mossa Jovic, che due minuti dopo, approfittando di un mezzo pasticcio della difesa di casa, firma il controsorpasso che decide la contesa (l'attaccante rossonero era andato a segno anche all'andata).

Un match che lascia un po' di amarezza in casa Frosinone per una partita giocata a viso aperto, senza timore e per alcuni tratti con buoni ritmi nonché con la giusta aggressività. Il tutto al cospetto di una big che, alla fine, si è dimostrata più esperta e, soprattutto, più cinica e abile a gestire alcune fasi dell'incontro. I giallazzurri, nonostante la sconfitta, escono a testa alta e con una certezza: quando giocano compatti, con intensità e con trame veloci possono colpire, quando lasciano troppo a lungo l'iniziativa rischiano di subire.


E il rammarico per l'esito della sfida sta tutto nelle parole di mister Di Fra: «Dispiace non portare a casa niente. Quel pizzico di fortuna e di malizia ci è mancato ancora. Poi quelle piccole ingenuità che si pagano a caro prezzo. I ragazzi dopo il gol del vantaggio dovevano continuare a fare quello che avevano fatto prima - ha spiegato il tecnico nel dopogara ai microfoni di Dazn -. Abbiamo saputo reggere lo spessore del Milan, nel secondo tempo abbiamo avuto a lungo il pallino del gioco. Per questo dico che mi dispiace. Poi anche il terzo gol è stato un rimpallo favorevole a loro».

DiFra nella sua disamina ha aggiunto: «Ad ogni modo debbo fare i complimenti per la prestazione alla mia squadra, per la voglia di fare la partita. Non va dimenticato che stiamo giocando con terzini che sono due centrocampisti (le tante assenze stanno falcidiando il reparto arretrato, NdR). Meritavamo un risultato positivo. Mi dispiace per i ragazzi e per la gente: purtroppo non portiamo punti a casa. Non penso, però, che ci sia stata una grande differenza contro una grandissima squadra. Questo deve fare onore al Frosinone, ai tifosi e a questa squadra. Ho detto ai ragazzi che l'attenzione ai particolari fa sempre la differenza. Per costruire e per creare ci mettiamo cuore, amore e idee. È necessario sempre continuare a produrre gioco. Appena buttiamo la palla rischiamo. Fino al 90' questa squadra deve sviluppare azioni, è nel suo Dna, e se si snatura possono accadere queste cose».

Così capitan Mazzitelli: «C'è tanta rabbia. Per noi si era messa bene, ma sapevamo che il Milan è una grande squadra. Potevamo gestirla meglio perché loro forzavano tanto le giocate e in quelle circostanze potevamo trovare qualche spazio in più».

© RIPRODUZIONE RISERVATA