Allegri in pole, Mancio insegue: è partita
la caccia al successore di Prandelli

Allegri in pole, Mancio insegue: è partita la caccia al successore di Prandelli
di Ugo Trani
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Giovedì 26 Giugno 2014, 13:15 - Ultimo aggiornamento: 15:06
dal nostro inviato

MANGARATIBA Pi che la fretta, la curiosit a dare il via alle primarie per il successore di Cesare Prandelli.





Pronti il nome o almeno l'identikit. Per la scelta, però, c'è tempo. L'Italia tornerà in campo, per i 3 punti, il 9 settembre a Oslo contro la Norvegia, prima gara delle qualificazioni per Euro 2016. Il nuovo ct, però, potrebbe già debuttare nell'amichevole con data ancora da fissare contro l'Olanda (la Fifa ha invece cancellato i test di metà agosto dal calendario internazionale) che precederà il viaggio a nord del nostro continente. La corsa per la panchina della nazionale è a due: Roberto Mancini, in rimonta, sfida il favorito Massimiliano Allegri. Entrambi contattati pure in queste ore. Con sondaggi informali.

Perché ancora nessuno può decidere in via Allegri. Telefonate private di dirigenti di Figc, Coni e Leghe. E non solo da loro. Per ricevere in cambio la disponibilità da portare sul tavolo della discussione. Giovanni Malagò vorrebbe che fosse il nuovo numero uno della Federcalcio a individuare il ct per il prossimo biennio: il presidente del Coni può concedere al calcio quasi un mese e mezzo per assegnare l'incarico. L'assemblea federale sceglierà il sostituto di Abete l'11 agosto e solo a seguire conosceremo il nuovo ct. Sempre che in questi giorni non si allestisca un comitato per risolvere intanto la questione tecnica, coinvolgendo le Leghe e magari proprio il Coni. Decisione collegiale che non lascerebbe la responsabilità a uno solo.



SCENARI ANNUNCIATI

Allegri, in tribuna a Perugia il 4 giugno per l'amichevole della nazionale contro il Lussemburgo, ha detto no alla Lazio, a fine maggio, per tenersi a disposizione. Ma proprio Claudio Lotito, con Adriano Galliani, potrebbe essere il grande elettore del tecnico livornese. C'è stima reciproca con il presidente della Lazio, mentre l'ad rossonero lo ha sempre difeso nella sua avventura al Milan. Adatto per il look, ma soprattutto per lo stipendio. Allegri ha ricevuto al massimo 2 milioni dal club di Berlusconi(ingaggio base simile a quello di Prandelli in azzurro: 1,6-1,7 milioni). Demetrio Albertini lo stima, mentre Giancarlo Abete non lo avrebbe mai preso, nonostante la Lega di serie A abbia più volte fatto il suo nome. Mancini, sembrerà strano, avrebbe messo d'accordo anche il presidente federale uscente e Malagò. Il capo del Coni tifa per lui, l'ex della Figc lo ha sempre tenuto in considerazione. L'ex azzurro (éra Vicini), sfruttando la clausola rescissoria, ha lasciato il Galatasaray l'11 giugno, il giorno prima dell'inizio del mondiale. Come compenso, abituato a quelli da top coach, farebbe il grande passo indietro, compensato comunque dal prestigio del ruolo. Ok per look e personalità: nello spogliatoio è uno che si fa sentire e anche nel Palazzo dove può diventare scomodo (più del rivale).



OUTSIDER E AUTOCANDIDATI

Se Alberto Zaccheroni, che si è dimesso dopo l'eliminazione del Giappone, perde quota, Luciano Spalletti, sempre vincolato allo Zenit che lo ha esonerato, ha qualche chance, anche se, a sentire diversi dirigenti del nostro sport, la pressione che di solito accompagna nel percorso il ct della nazionale non si sposa con i suoi limiti caratteriali (vede nemici ovunque). Si propongono, invece, senza essere ricambiati, anche Francesco Guidolin, appena diventato supervisore tecnico dell'Udinese, e Fabio Cannavaro, capitano dell'Italia campione del mondo a Berlino.
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