Benevento tappezzata di manifesti contro l'assessore ​all'Ambiente Alessandro Rosa. «Ha una relazione extraconiugale»

L'assessore replica: "Hanno tentato di utilizzare una vicenda privata per scopi politici"

Benevento tappezzata di manifesti contro l'assessore all'Ambiente Alessandro Rosa. «Ha una relazione extraconiugale»
di Anna Liberatore
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Sabato 23 Settembre 2023, 08:36 - Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 13:28

Questa mattina Benevento si è risvegliata tappezzata di manifesti che fanno riferimento ad una presunta relazione extracoinugale dell'assessore all'Ambiente Alessandro Rosa. Una vicenda rispetto alla quale l'amministratore ha reagito a muso duro stigmatizzando l'autore, o gli autori, del gesto che "ha tentato di utilizzare una vicenda privata per scopi politici". «Questa mattina - afferma Rosa - la città di Benevento ha potuto osservare plasticamente quanto un tentativo di infamare una persona, nel caso di specie il sottoscritto, racconti l'infamia di chi quel tentativo lo compie, o più verosimilmente lo escogita. La città è tappezzata di manifesti in cui una foto del mio profilo Facebook viene affiancata da un articolo di Ottopagine che racconta del ricatto messo in atto ai danni di un medico, che sarei io: una donna che chiede soldi al professionista con la minaccia in caso contrario di raccontare di una presunta relazione. E' un'estorsione, evidente, in cui c'è solo una vittima conclamata, io, che peraltro ha avuto il coraggio di denunciare e far arrestare una persona».

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I manifesti ritraevano la sua foto con accanto un articolo pubblicato da Ottopagine che descriveva la vicenda di cronaca in cui l'amministratore è stato coinvolto nei mesi scorsi.

Un caso che Rosa aveva segnalato e denunciato alla polizia: un ricatto, messo in atto da da parte di una donna per avere denaro e tacere una presunta relazione extraconiugale alla moglie. Un fatto di cui anche Il Mattino si era occupato. «Una vicenda grave e in ogni caso privata - aggiunge Rosa riferendosi ai manifesti apparsi - che qualcuno ha tentato di strumentalizzare politicamente, fatto ancora più grave. E' un fatto ancora più grave perché a Benevento c'è qualcuno che tenta di utilizzare la clava dell'infamia, della delazione per tentare di condizionare le scelte politiche. Metodologie utilizzate durante il periodo più buio della nostra storia. Il sottoscritto ha le spalle larghe: ho avuto il coraggio di denunciare chi ha usato l'arma del ricatto raccontando frottole e naturalmente ho denunciato questo vergognoso atto che di certo non mi intimidisce. Non mi intimidisce - continua - perché sono perfettamente consapevole che i cittadini di Benevento (e non solo) sanno distinguere in maniera chiara le persone per bene, quelle che le ingiustizie le denunciano e quelle che tentano di fare estorsioni economiche o politiche (come in questo caso) peraltro nascosti dal favore della notte, perché chiaramente non hanno il coraggio di metterci la faccia».

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«Non ho problemi naturalmente a essere giudicato per quel che faccio o non faccio nel mio ruolo politico - conclude Rosa - ma non credo in generale che fatti privati abbiano valenza sul giudizio del mio operato. Tanto più se in quei fatti privati sono la parte lesa che ha agito solo e unicamente secondo legge. E se da amministratore o da protagonista involontario di questa piccola storia ignobile non sono minimamente intimidito, da cittadino di Benevento sono molto preoccupato dell'esistenza e della presenza di persone o gruppuscoli di persone che tentano di influenzare la scena politica con l'infamia, la delazione e la calunnia, tentando di innescare lapidazioni pubbliche con metodi da regime o da fondamentalismo islamico. Io cammino a testa alta». All'assessore è giunta anche la solidarietà da parte del sindaco Mastella, degli altri assessori e dei consiglieri di maggioranza a Palazzo Mosti: «I manifestini che una mano vile ha affisso in città per tentare di azionare una vergognosa macchina del fango ai danni di Alessandro Rosa - scrivono - sono una ignominiosa barbarie. All'amico assessore Rosa va tutta la nostra solidarietà. Hanno tentato di colpirlo vigliaccamente alle spalle violando la sua privacy, non si sono fatti nessuno scrupolo a manipolare una delicata vicenda personale che non ha nessuna attinenza con la sua attività di amministratore. A chi vuole trascinare il dibattito politico della città nella poltiglia della diffamazione anonima e dei colpi bassi, diciamo che non ci faremo intimidire, né scalfire. Auspichiamo che le indagini delle forze dell'ordine possano individuare i responsabili di quella che è stata una carognata, commessa violando il Codice penale e il codice della moralità».

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