La Ferrari è di nuovo una squadra: la regia della rinascita è di Arrivabene

La Ferrari è di nuovo una squadra: la regia della rinascita è di Arrivabene
di Alba Valeri
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Lunedì 30 Marzo 2015, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 09:43
Quando, il 24 novembre dell'anno scorso, Maurizio Arrivabene assunse, chiamato da Sergio Marchione, la direzione della Gestione Sportiva, in molti si chiesero: chi è? Oppure: è competente? In effetti l'ex manager della Philip Morris non aveva mai lavorato direttamente in un team di F1, come del resto era successo a Flavio Briatore quando divenne il boss della Benetton alla fine degli anni 80. Ma aveva maturato una notevole esperienza proprio come responsabile della Malboro, il più importante partner commerciale della Scuderia. Infaticabile in ufficio a Losanna e in pista, organizzatore per un ventennio dell'evento Wrooom a Madonna di Campiglio, al quale parteciparono dapprima la McLaren, poi anche Ferrari e Ducati, Arrivabene si è fatto strada a forza di risultati.



AI BOX E ALLO STADIUM

Nato a Brescia il 7 marzo 1957, una passione per le macchine e per la montagna e per la caccia (ma con sentimenti ambientalisti ed ecologici), Arrivabene ha costruito la sua carriera all'interno della multinazionale del tabacco, ricoprendo diversi incarichi, nell'ambito del marketing e della comunicazione, sino a diventare vice presidente di Marlboro Global Communication. Dal 2010 è stato nella F1 Commission, in rappresentanza appunto degli sponsor e dal 2012 è membro indipendente del Board della Juventus, squadra della quale è acceso tifoso. Fa parte anche della Sport Business Academy nell'ambito della SDA della Bocconi.



FARE GRUPPO

Di poche parole, il numero uno della Scuderia, sa usare il bastone e la carota. Se è il caso passa dai complimenti alle arrabbiature. E soprattutto non nasconde mai il suo pensiero. Con i suoi uomini fa gruppo, dall'ultimo dipendente, sino ai piloti. «Oggi bene - ha dichiarato ieri -, però dobbiamo continuare a tenere i piedi ben saldi per terra e la testa bassa. Incredibile vittoria? Non direi. Meritata». Quando, nel primo incontro pubblico prima di Natale, aveva fissato l'obiettivo su due primi posti nel Mondiale, aveva trovato un po' di scetticismo. «Avevamo puntato su quel risultato. Uno l'abbiamo centrato. Dopo con il terzo gradino del podio a Melbourne, ecco una vittoria in Malesia. Siamo molto contenti con questo successo fantastico. Ma, devo precisare, sono stati bravi entrambi i piloti. Non ci sono vincitori singoli. La vettura funziona, non ha solo uno, due o tre papà. Sono mille è più. Tutti gli uomini che lavorano in fabbrica. Grazie anche a loro. Ha vinto la squadra».



GIÀ AL LAVORO

Piedi per terra, dunque. Per questo motivo Maurizio Arrivabene oggi sarà già a Maranello. Sono in programma incontri con tutti i tecnici. La Ferrari sa che la Mercedes è ancora la vettura più competitiva. Per questo motivo sta preparando evoluzioni della SF15-T per il prossimo Gp della Cina in calendario fra due settimane. Aggiornamenti aerodinamici e forse anche qualche piccolo sviluppo che riguarda la power unit, cioè il motore.