Da Rosberg a Verstappen, la Formula 1 promuove il futuro

Da Rosberg a Verstappen, la Formula 1 promuove il futuro
di Giorgio Ursicino
4 Minuti di Lettura
Martedì 29 Novembre 2016, 11:01
Una sfida all'ultima curva, è appena andata in archivio una delle stagioni più belle della storia della F1. Certo, il titolo Costruttori era assegnato ancora prima di cominciare, ma il duello per il Mondiale Piloti è stato appassionante e si è concluso a pochi metri dal traguardo: con quattro monoposto in un solo secondo nel giro finale di Abu Dhabi, sarebbe bastato che Rosberg fosse andato largo in una curva per consegnare la corona all'amico-rivale Hamilton. Ci sono state delle conferme, ma ci sono state anche delle sorprese, positive e negative, segnali importanti anche in vista di un 2017 che si annuncia ancora più graffiante. Fra i promossi non possono non esserci i vincitori: chi domina ha sempre ragione.
Nico ha vinto nella tempesta perfetta: ha sfruttato al massimo il suo potenziale, ha corso con grinta e determinazione, non ha sbagliato nulla sfruttando al meglio i pochissimi punti deboli del compagno che è una macchina da guerra. Ha avuto il supporto della Mercedes, ma non è stato favorito e tutte le volte che ha avuto contatti ravvicinati con Lewis ha avuto maggiore attenzione a non danneggiare il team. Toto Wolff più di Niki Lauda ha evitato di schierarsi negli autoscontri fra i due cercando piuttosto di trovare strategie per limitare gli attriti. In tutti i contatti Hamilton è sembrato avere più torto che ragione, soprattutto tenendo presente che l'altro non era un avversario qualsiasi, ma il compagno di colori.
LEWIS TROPPO AGGRESSIVO
In Spagna non gli ha lasciato strada mandandolo sull'erba, in Canada lo ha accompagnato fuori alla prima curva, manovra che non ha accettato che Nico gli restituisse in Austria quando le Stelle si sono ancora toccate. In ogni caso promosso a pieni voti anche Lewis perché ha confermato che quando è in palla è quasi imbattibile, anche se in alcune occasioni è stato troppo aggressivo ed ha sbagliato più di qualche partenza non sfruttando al meglio le 12 pole. Fra i bravi, chiaramente, anche la Mercedes, per il terzo anno risultata invincibile, e Toto Wolff, un finanziere ex pilota che comanda la corazzata con straordinaria abilità. Promossa la Red Bull che ha vinto la sfida con la Ferrari sia nel Costruttori che nel Piloti (Ricciardo è arrivato terzo) e promosso soprattutto Max Verstappen, la sorpresa più piacevole della stagione.
Che fosse un bambino prodigio lo aveva fatto vedere già nel 2015 al volante della Toro Rosso, ma quando gli hanno affidato la Red Bull, ha mostrato cose che non si vedevano da tempo. Dotato di un talento naturale e di un'incredibile velocità tipica dei fuoriclasse più giovani, Max ha sorpreso per l'autorità con cui ha duellato (uscendo quasi sempre vincitore) con campioni molto più esperti di lui. Guida aggressivo, ma pulito, potrebbe sembrare scorretto, ma non lo è quasi mai e i commissari gli hanno dato spesso ragione. Quando è davanti non sente la pressione, se è dietro ha una capacità di attaccare mostruosa: ha fatto passare momenti imbarazzanti al compagno Ricciardo, a Rosberg e a entrambi i ferraristi, non ha avuto occasione di confrontarsi con Hamilton che però ha apprezzato il suo stile e il suo operato.
Non possono non essere fra i bocciati la squadra più titolata della F1 e un pilota ancora giovane, ma già 4 volte campione del mondo come Vettel se non riescono nemmeno una volta a salire sul gradino più alto del podio.
BRAVO ALONSO
Ormai è evidente che a Maranello erano stati troppo ottimisti, anche il presidente Marchionne. La SF16-H non è nata vincente e l'evoluzione è stata deludente vista la rimonta della Red Bull. Lo scenario ha mandato in tilt Vettel, un campionissimo che però ha avuto fra le mani sempre la monoposto migliore ed ha quindi faticato a correre nel gruppo facendosi prendere troppo spesso da un nervosismo che il capitano della Nazionale dei motori non può permettersi.
Il fatto che Raikkonen abbia fatto spesso meglio di Seb non ha aiutato il tedesco. Mentre i tecnici di Maranello saranno impegnati a realizzare una monoposto migliore, lui dovrà ritrovare se stesso e la sua serenità perché se la nuova Ferrari tornerà a correre servirà il Sebastian migliore per duellare con la coppia della Mercedes e quella della Red Bull. Fra i promossi anche il sempre combattivo Alonso e il giovane Sainz (quando era a fianco di Verstappen non ha mai sfigurato), fra i bocciati la McLaren-Honda che è sì cresciuta, ma è ancora lontana dalla sua tradizione e dalle sue ambizioni.