Letizia Marchetti, tra velocità e invidia
«Se c'è lei, gli uomini non corrono»

Letizia Marchetti, tra velocità e invidia «Se c'è lei, gli uomini non corrono»
di Ugo Baldi
2 Minuti di Lettura
Martedì 4 Marzo 2014, 00:20 - Ultimo aggiornamento: 18:59
«Sei troppo forte, meglio se resti a casa». Una frase simile, negli anni trenta se l’era sentita rivolgere soltanto Alfredo Binda, ciclista professionista su strada, che non aveva più avversari da battere. Dopo ottanta anni la stessa cosa è capitata a Letizia Marchetti, campionessa di motociclismo femminile, che corre per i colori del team Crazy Old Men di Roma in sella ad una Bmw 1000. Alla trentenne pilota nata a Rignano Flaminio (ma oggi vive a Civita Castellana in provincia di Viterbo) prima donna a guidare una Ducati ufficiale vincitrice del titolo italiano in rosa sia nella classe 600 che nella superbike 1000 e già vice campione d'Europa, è stato chiesto di tenere parcheggiata la proprio moto nel box di casa, anzichè lasciarla andare sui circuiti del trofeo BMW Cup 2014. Motivo? Alcuni colleghi maschi, che la considerano troppo veloce e brava, hanno sollecitato gli organizzatori a non prendere in considerazione la sua partecipazione: «Se corre lei, noi non ci iscriviamo», hanno fatto sapere agli organizzatori.



LA DELUSIONE

La notizia non è stata presa bene da Letizia, che è stata la controfigura di Belen in una pubblicità telefonica: «Che tristezza, ma soprattutto che uomini...», si è sfogata la campionessa. «E pensare che all'inizio della carriera ho dovuto sopportare frasi del tipo: “ma n'do va questa”, “ma tornasse a fare la calzetta” e via dicendo. Non capisco, perché non ho mai avuto problemi a confrontarmi con persone più forti di me». Sconcertato il team manager, Sabino D'Amico, che rivela. «Una cosa simile era già accaduta l’anno scorso, nel campionato italiano femminile, ma per evitare problemi, decidemmo di correre nel National Trophy, che Letizia ha vinto. Questa volta, invece, prima ci hanno chiesto l'iscrizione e poi ci è stato riferito che alcuni piloti si erano rifiutati di partecipare poiché era presente la Marchetti. Ora abbiamo difficoltà anche a giustificare la mancata partecipazione ai nostri sponsor». Dall'organizzazione del trofeo, con un certo imbarazzo si ammette lo sgarbo: «Ci siamo chiariti con Letizia», sottolineano dal Moto Club Racing Terni, che organizza la manifestazione. «Gli abbiamo fatto le nostre scuse e rappresentato le problematiche nate con altri piloti, che avrebbero ripensato la loro partecipazione in caso fosse stata presente. Purtroppo, questa è la verità». In sostanza, gli organizzatori hanno preferito la brutta figura ad un flop economico. E pensare che il prossimo 15 marzo il Coni consegnerà alla Marchetti, il trofeo Coni 2013, per i successi ottenuti nella passata stagione. Invitare anche i colleghi non sarebbe male.
© RIPRODUZIONE RISERVATA