Svolta Ferrari via Allison, ma il futuro resta incerto

Svolta Ferrari via Allison, ma il futuro resta incerto
di Claudio Russo
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Giovedì 28 Luglio 2016, 11:36
FORMULA UNO
ROMA Fulmineo e pragmatico come è nel suo Dna, Sergio Marchionne non ha perso tempo. La situazione non gli piaceva e ha cambiato il vertice della conduzione tecnica della Gestione Sportiva. Via James Allison, dentro Mattia Binotto. Rivoluzione annunciata in 9 righe pubblicate sul sito prima delle 10 del mattino, commenti compresi: «Si comunica che dopo 3 anni di collaborazione la Scuderia Ferrari e James Allison hanno deciso, di comune accordo, di prendere strade diverse. Immancabili le parole a corredo di Maurizio Arrivabene, team principal: «La squadra desidera ringraziare James per l'impegno e il sacrificio profusi in questo periodo passato insieme e gli augura successo e serenità per i suoi futuri impegni». Poi l'addio si conclude con il commiato di Allison: «Nei molti anni trascorsi in due periodi distinti e con ruoli diversi a Maranello ho avuto modo di conoscere e apprezzare il valore della squadra, delle donne e degli uomini che ne fanno parte. A loro va il mio ringraziamento per questa grande esperienza professionale e umana. Auguro a tutti un futuro felice e pieno di soddisfazioni». Ils ensod ella svolta, per altro dichiaratamente, ostentatamente italiana, nelle ultime due righe: «Mattia Binotto assume il ruolo di Chief Thecnical Officer di Scuderia Ferrari».
INVERSIONE A U
Un cambiamento di rotta molto importante. Non si poteva continuare la collaborazione in assenza dei risultati che erano nelle aspettative. La scelta di Mattia Binotto, logica viste le circostanze, è frutto di un'indagine che il presidente ha effettuato nelle ultime settimane all'interno della Ferrari. Nel nuovo direttore tecnico il manager canadese ha trovato un elemento determinato, competente, al Cavallino da 21 anni, dove ha avuto una crescita esponenziale sino ad arrivare al ruolo di responsabile della progettazione, la costruzione e la gestione delle vetture F1. Binotto ha la cittadinanza svizzera, perché è nato a Losanna il 3 novembre 1969 ma è naturalizzato italiano. La famiglia si era trasferita nella Confederazione Elvetica per problemi di lavoro. Mattia si è laureato nella sua città di nascita in ingegneria meccanica e dopo un master a Modena è entrato in Ferrari nel 1995, ricoprendo tutti i ruoli nel settore motoristico sino a diventarne il capo. Vive in provincia di Reggio Emilia, ed è tifoso dell'Inter. Non è un progettista nel vero senso del termine (il compito di lavorare sulle power unit è affidato a Lorenzo Sassi), ma un perfetto coordinatore, ovviamente con profonde conoscenze tecniche.
LINEA VERDE
Il compito di Mattia , nell'immediato sarà anche quello di scegliere ed eventualmente inserire nell'organico degli specialisti nei vari settori dove la Ferrari si trova ad essere più carente: telaio, meccanica e aerodinamica. Qualcuno sarà promosso dall'interno, altri, almeno due o tre elementi verranno presi sul mercato. Anche perché Allison aveva portato a Maranello alcuni tecnici provenienti dalla Lotus, dove lui aveva avuto successo, che probabilmente lasceranno il posto libero. Impegno non facile: deve pensare a migliorare ancora la SF16-H e soprattutto a portare avanti progettazione e costruzione della vettura per il 2017, già avviata da tempo. James Allison era alla Ferrari dal 2013, ma era già stato con il Cavallino dal 1999 al 2005. Sua la macchina nel 2015 che ha vinto tre volte, sua la SF16-H che sta deludendo. E' un bravo tecnico, molto esperto, ha lavorato per McLaren e Lotus. Nel marzo scorso era stato colpito da una tragedia terribile, la morte della moglie per meningite ed è rimasto solo con tre figli a carico. Probabilmente dovrà restare in gardening, cioè non potrà essere impegnato in altre squadre sino alla fine dell'anno, ma ha già molte offerte, in particolare interessa alla ritrovata Renault. Il futuro per la Ferrari è già cominciato. Ma da domani tornerà al presente nel GP di Germania. Ma la F1 non è il calcio, ci vorrà tempo per capire se il cambiamento dell'allenatore porterà i frutti sperati.