Poi, l'attacco al russo Kvyat, autore del tamponamento, anche se più morbido dell'imprecazione piena di ira urlata in radio al momento dell'uscita. «Alla seconda curva stavo già attaccando per prendermi la quinta posizione, ma se poi dietro qualcuno non frena non è che ci possa fare molto. Sono stato tamponato violentemente una volta e poi di nuovo in curva 3, dove si è conclusa la mia corsa. A me risulta che la gara sia di 53 giri, ma non tutti sembrano ricordarlo. Non credo di dover dire molto altro, penso che basti guardare le immagini per trovare tutte le risposte», l'analisi di Vettel.
«Non ho nessuna colpa, non avrei potuto fare niente di diverso e se tornassi indietro non cambierei nulla. Io non ce l'ho con lui - il riferimento a Kvyatt - penso solo che abbia fatto un errore due settimane fa e ne abbia fatto un altro
oggi, ma questo adesso non mi serve a niente. Certamente sono deluso, ma ormai guardiamo già alla prossima gara».
LE PAROLE DI MARCHIONNE
«Ieri è stata una giornata bruttissima». Così il presidente di Ferrari, Sergio Marchionne, il giorno dopo il gran premio di Russia. «Mi rompe l'anima vedere la Ferrari che soffre così, non è nel nostro dna», ha aggiunto in partenza per Maranello. «Vettura, motori e piloti adesso ci sono, c'è un divario che bisogna colmare alla velocità della luce. C'è un grande lavoro da fare, ho massima fiducia nella squadra, ce la faremo», ha concluso.
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