IL PRINCIPE
Si diceva di Al Hussein. Chiaro che sarà lui uno dei primi candidati per le nuove elezioni. Eppure non vanno dimenticati il presidente della federcalcio olandese Michael van Praag e il portoghese Luis Figo, entrambi ritiratisi strada facendo dall’ultima corsa elettorale. Al proposito ieri Figo ha mosso il primo passo verso l’orizzonte: «Il cambiamento è finalmente arrivato», ha esultato. Quanto alle date delle elezioni, è utile sapere che per statuto occorre aspettare quattro mesi prima di organizzare le nuove votazioni. Possibile, a stringere, che il consiglio straordinario si possa tenere tra il dicembre del 2015 e il marzo del 2016. Fino ad allora Blatter rimarrà in carica. Per la verità il prossimo consiglio ordinario è fissato in calendario per il 13 maggio del 2016 a Città del Messico, ma è ovvio che sarebbe tardi oltre ogni dire. Secondo diverse fonti, a breve sarà anche approvata una norma che disciplini il numero dei mandati massimi del presidente e dei membri del comitato esecutivo. La Figc, intanto, ha preferito evitare di pronunciarsi in via ufficiale: dalla sede di via Allegri è trapelata però una certa «soddisfazione» per aver seguito la Uefa nella scelta «coraggiosa» di appoggiare Al Hussein. La Uefa ora ha una grande opportunità, è il pensiero dei nostri dirigenti. Il presidente Carlo Tavecchio e Platini si incontreranno sabato a Berlino in occasione della finale di Champions League.
RUSSIA E QATAR
Sul versante legato ai Mondiali futuri, infine, non è da escludersi un colpo di scena, specie allungando l’occhio al torneo del Qatar del 2022. Viceversa, pur esprimendo dispiacendosi per la caduta di Blatter, il governo di Mosca difficilmente sarà privato della Coppa del 2018: ai lavori, del resto, è stato già dato l’avvio. Al contrario esisterebbero ancora i margini tecnici per ripetere la votazione relativa alla rassegna del 2022. Trema e tremerà il Qatar, nonostante lo scenario sia un fiorire di ipotesi.