Fifa, corsa alla successione: torna favorito il principe al-Hussein

Fifa, corsa alla successione: torna favorito il principe al-Hussein
di Benedetto Saccà
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Martedì 2 Giugno 2015, 22:44 - Ultimo aggiornamento: 3 Giugno, 00:04
Tramontato il sole di Joseph Blatter, ora si allunga allo sguardo della Fifa un futuro comunque denso di nebbie. Tanti i dubbi, poche le certezze, mille gli interrogativi. Uno per tutti: chi sarà il nuovo presidente? Le prime idee hanno cominciato a circolare già ieri sera: e certo sono affiorate diverse confidenze, alimentate dai colloqui tra i presidenti federali. In totale sbandamento le federazioni africane, strenue sostenitrici di Blatter fino all’ultimo istante. Va da sé che con ogni probabilità il primo dei nomi candidabili sarà Michel Platini, anche se bisogna sottolineare che il dirigente francese è stato confermato a capo della Uefa non meno di tre mesi fa. In linea teorica, insomma, il suo mandato si colmerebbe nel 2019: e questo inevitabilmente boicotterà, e molto, un eventuale cammino verso la poltrona di Zurigo. «La difficile decisione di Blatter è coraggiosa ma va nella giusta direzione», ha riconosciuto ieri Platini. Del resto era stato proprio lui, non più tardi di giovedì scorso, a chiedere a Blatter di dimettersi. Ricevuta una replica negativa, Platini aveva così cominciato a tessere una tela di opposizione, riuscendo nell’acrobazia di raggranellare 73 voti in favore del principe giordano Ali bin Al Hussein. Vien quindi da pensare che l’abbandono di Blatter sia pure un successo politico di Platini. Ma il quadro non sarebbe completo se sottraessimo il peso e il valore del lavoro compiuto dagli Stati Uniti: perché, sostiene la stampa americana, proprio gli Usa avrebbero esercitato una certa pressione su Blatter attraverso i propri legali.



IL PRINCIPE

Si diceva di Al Hussein. Chiaro che sarà lui uno dei primi candidati per le nuove elezioni. Eppure non vanno dimenticati il presidente della federcalcio olandese Michael van Praag e il portoghese Luis Figo, entrambi ritiratisi strada facendo dall’ultima corsa elettorale. Al proposito ieri Figo ha mosso il primo passo verso l’orizzonte: «Il cambiamento è finalmente arrivato», ha esultato. Quanto alle date delle elezioni, è utile sapere che per statuto occorre aspettare quattro mesi prima di organizzare le nuove votazioni. Possibile, a stringere, che il consiglio straordinario si possa tenere tra il dicembre del 2015 e il marzo del 2016. Fino ad allora Blatter rimarrà in carica. Per la verità il prossimo consiglio ordinario è fissato in calendario per il 13 maggio del 2016 a Città del Messico, ma è ovvio che sarebbe tardi oltre ogni dire. Secondo diverse fonti, a breve sarà anche approvata una norma che disciplini il numero dei mandati massimi del presidente e dei membri del comitato esecutivo. La Figc, intanto, ha preferito evitare di pronunciarsi in via ufficiale: dalla sede di via Allegri è trapelata però una certa «soddisfazione» per aver seguito la Uefa nella scelta «coraggiosa» di appoggiare Al Hussein. La Uefa ora ha una grande opportunità, è il pensiero dei nostri dirigenti. Il presidente Carlo Tavecchio e Platini si incontreranno sabato a Berlino in occasione della finale di Champions League.



RUSSIA E QATAR

Sul versante legato ai Mondiali futuri, infine, non è da escludersi un colpo di scena, specie allungando l’occhio al torneo del Qatar del 2022. Viceversa, pur esprimendo dispiacendosi per la caduta di Blatter, il governo di Mosca difficilmente sarà privato della Coppa del 2018: ai lavori, del resto, è stato già dato l’avvio. Al contrario esisterebbero ancora i margini tecnici per ripetere la votazione relativa alla rassegna del 2022. Trema e tremerà il Qatar, nonostante lo scenario sia un fiorire di ipotesi.