Il nome di Matteo Salvini spunta in una chat, i cui contenuti sono ora al vaglio della Procura di Pavia nell'ambito dell'inchiesta San Matteo-Diasorin. Sono otto gli indagati dalla Procura pavese (i vertici di Diasorin e San Matteo), con le ipotesi di reato di turbata libertà del procedimento e peculato. Nelle carte all'esame della Procura della Repubblica di Pavia per l'inchiesta sull'accordo tra Policlinico San Matteo di Pavia e azienda Diasorin per l'effettuazione dei test sierologici anti-Covid, in una chat tra amministratori è spuntato infatti il nome di Matteo Salvini. Un esponente di spicco della Lega, in un messaggio, attacca duramente il sindaco di Robbio (Pavia), Roberto Francese, favorevole ad un test alternativo a quello dell'ospedale di Pavia e della società di Saluggia (Vercelli): «Ho sentito Matteo - afferma il leghista -, chi sta con quel miserabile è fuori dal partito». scrive Il Fatto che identifica il politico con il deputato Paolo Grimoldi . La notizia è riportata anche da la Provincia pavese.
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Salvini difende Fontana. «Attilio Fontana indagato perché un'azienda ha regalato migliaia di camici ai medici lombardi. Ma vi pare normale? La Lombardia, le sue istituzioni, i suoi medici, le sue aziende e i suoi morti meritano rispetto. Malagiustizia a senso unico e alla Palamara, non se ne può più». Lo scrive Matteo Salvini su Twitter a proposito dell'iscrizione nel Registro degli indagati della Procura di Milano del governatore lombardo per la vicenda dei camici forniti alla Regione dall'azienda del cognato.
Attilio Fontana ”indagato” perché un’azienda ha regalato migliaia di camici ai medici lombardi.
Ma vi pare normale? La Lombardia, le sue istituzioni, i suoi medici, le sue aziende e i suoi morti meritano rispetto.
Malagiustizia a senso unico e “alla Palamara”, non se ne può più.— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) July 25, 2020