Coree, accordo raggiunto, Pyongyang: «Rimorso per soldati feriti»

Coree, accordo raggiunto, Pyongyang: «Rimorso per soldati feriti»
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Lunedì 24 Agosto 2015, 20:15 - Ultimo aggiornamento: 25 Agosto, 18:45
La maratona negoziale di tre giorni tra le due Coree si è chiusa positivamente con la svolta che è maturata quando al villaggio di Panmunjeom ci si preparava alla sospensione notturna: per far calare le tensioni, Seul fermerà a mezzogiorno di martedì (le 5 in Italia) la propaganda anti-Pyongyang, mentre il Nord, oltre a cancellare il «quasi-stato di guerra», ha espresso «rimorso» sull'incidente delle mine che ha ferito due soldati sudcoreani.



Tra i punti principali, la ripresa delle trattative a fine settembre attraverso il canale della Croce Rossa per favorire i ricongiungimenti tra le famiglie separate dalla guerra di Corea del 1950-53 e l'impegno a tenere «di nuovo colloqui governativi a Seul o Pyongyang quanto prima possibile». «Il Nord ha espresso rammarico per il recente incidente in cui i soldati del Sud sono stati feriti da esplosioni di mine», ha detto il capo negoziatore sudcoreano, Kim Kwan-jin dopo il suo ritorno a Seul.



La condizione «su scuse e rammarico» per le provocazioni fatte, con la promessa di non ripeterle in futuro, era «una delle richieste chiave della Corea del Sud», ha detto ancora Kim, consigliere per la sicurezza nazionale della presidente Park Geun-hye. Che in mattinata aveva assicurato che il Paese avrebbe preso le misure per continuare la propaganda, recuperata dopo 11 anni, a colpi di altoparlanti in assenza di una svolta reale da parte di Pyongyang, anche sul futuro. Il Nord ha negato responsabilità sulla vicenda delle mine e sullo scambio incrociato di artiglieria di giovedì, ma la Corea del Sud ha accettato di fermare la campagna anti-Pyongyang «solo in assenza di non situazioni anomale nella penisola».



Per Pyongyang, le espressioni critiche rivolte al leader Kim Jong-un sono come un insulto alla dignità sua e dell'intero Paese, oltre che a costituire informazioni «destabilizzanti». Ancora una volta, le due Coree hanno tentato di districarsi nel groviglio della violenza verbale e della minacce di scontro armato, fino allo schieramento delle truppe in massima allerta in prima linea. Come in passato, Seul e Pyongyang hanno trovato un compromesso onorevole e scongiurato un possibile scontro militare che nessuno ha reale interesse a scatenare. Resta da capire se l'accordo sarà rispettato e attuato fino in fondo, come auspicato dal segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, e dagli Usa che hanno espresso soddisfazione per la svolta.



Proprio oggi a conferma della situazione complessa venutasi a creare, Seul ha denunciato l'inconsueta mobilitazione di truppe del Nord che, da ultimo, ha visto schierare in prima linea diversi mezzi da sbarco anfibio (tipo hovercraft) per il trasporto di forze speciali rispettando i piani di prontezza al combattimento.
Una ventina di mezzi da sbarco, secondo fonti militari, hanno lasciato la base di Cholsan, nella provincia di Pyongan del Nord, spostandosi in quella navale a circa 60 chilometri dalla Northern Limit Line (Nll), il confine de facto tra le due Coree nel mar Giallo.
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