Tavecchio, Lotti non chiede l’addio per evitare le sanzioni di Cio e Fifa

Tavecchio, Lotti non chiede l’addio per evitare le sanzioni di Cio e Fifa
di Alberto Gentili
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Mercoledì 15 Novembre 2017, 08:54
C’è una ragione del silenzio del ministro dello Sport sul destino di Carlo Tavecchio e di Giampiero Ventura. Luca Lotti, dopo la storica eliminazione della nazionale di calcio dalla fase finale dei mondiali in Russia 2018, ha implicitamente fatto capire che gradirebbe un passo indietro del presidente della Federcalcio e del commissario tecnico: “Il calcio va rifondato del tutto”. Insomma, azzerato. Se il ministro non si è spinto più avanti, usando le parole del presidente del Coni Giovanni Malagò (“se fossi Tavecchio mi dimetterei”), è perché le regole internazionali sportive vietano nel modo più assoluto le ingerenze dei governi nelle vicende delle nazionali. Qualsiasi intervento diretto decreta infatti la sospensione automatica dalle competizioni internazionali delle squadre nazionali. E’ accaduto al Kuwait nel 2015 dopo un rude intervento del loro ministro dello sport, tant’è che nessun cittadino di quel Paese poté andare alle ultime Olimpiadi sotto la bandiera del Kuwait. 
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