IL PASSATO
La mente corre all’ultimo grande esodo, quello di poco più di 8 anni fa, quando un migliaio di reatini partirono per Pesaro. Contro ogni logica, con tutti i numeri che davano Rieti sconfitta, il popolo amarantoceleste chiuse gli occhi e provò a sognare. Poi la gara, Caserta che cade a Pavia, il supplementare di Rieti contro Pesaro, un secondo e 80 sul cronometro, Fultz che sbaglia la tripla e...si sa come finì. Ripartono da lì i sogni dei reatini. Che si affidano anche alla cabala. Le vittorie del passato, quelle delle promozioni, sono sempre state colte lontano da casa. L’unica interna, fu quella contro Trapani del 2003. Vittoria per la Legadue in quello che allora si chiamava PalaLoniano: si giocò alla vigilia della festa di Sant’Antonio, santo al quale i reatini sono molto devoti ed oggi è proprio il giorno della ricorrenza. E poi c’è la scaramanzia, quella che ha portato tanti, presidente Cattani in testa, a non prenotare un hotel in Romagna per stanotte, convinti che si tornerà in città a festeggiare all’alba. Cabala e scaramanzia, ricordi e speranze. Rieti sogna come ai bei tempi, perché la febbre del basket è tornata e oggi saranno almeno 700 a gridarlo fino a Forlì.
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