È bastata una sigaretta negata per accendere la miccia: insulti che sono diventati minacce, e poi spinte, pugni, lancio di bottiglie e bastoni. Un ennesimo episodio di violenza che ha avuto come teatro la stazione Termini: dopo le aggressioni e i tentati omicidi, e a poche ore di distanza da un tentato stupro, questa volta, in uno dei locali che costeggiano lo scalo ferroviario, in via Manin, c’è stata una rissa tra sbandati, sotto gli occhi di turisti e residenti sconvolti. Una madre e il suo bimbo sono fuggiti spaventati: hanno rischiato di venire colpiti da una delle bottiglie volanti. Anche se hanno partecipato in tanti agli scontri, sono stati individuati e arrestati solo due uomini, entrambi di origine nordafricana. Ieri sono stati giudicati per direttissima al tribunale di piazzale Clodio. Sul banco degli imputati, Mohamed Abdul Akim, 35 anni, nato in Libia, e Ben Salem Mouhmed Fraj, venticinquenne algerino. Hanno patteggiato a 4 mesi di reclusione: la pena è stata sospesa in via condizionale dal giudice, che ha però concesso il nulla osta all’espulsione.
IL FAR WEST
Sono le 22,30 e Termini è ancora molto frequentata.
I PRECEDENTI
La rissa è solo l’ultimo episodio di violenza. Nemmeno 24 ore prima, all’alba di domenica, una turista spagnola è stata aggredita in via Marsala mentre stava rientrando nella casa vacanze che aveva prenotato. La settimana precedente, una rapina a mano armata commessa da due giovani stranieri in danno di una coppia statunitense, minacciata con una pistola. La sera del 5 febbraio, un tentato omicidio: Arturo Luca Battisti, milanese di 46 anni, è stato colpito con tre fendenti al torace da tre uomini che gli hanno portato via il cellulare e 20 euro. La sera del 31 dicembre, una ragazza israeliana di 24 anni è stata accoltellata dal polacco Aleksander Mateusz Chomiak, mentre acquistava un biglietto ferroviario.