Più bocciati a settembre: uno studente su 3 respinto all'esame di riparazione. Ecco i licei "peggiori"

In ogni istituto almeno cinque ragazzi non ammessi dopo aver lasciato debiti

Più bocciati a settembre: uno studente su 3 respinto all'esame di riparazione
di Camilla Mozzetti
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Lunedì 11 Settembre 2023, 06:18 - Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 11:20

Tra gli antipodi - i promossi alla fine dell'anno e i risultati dell'ultima Maturità - c'è un "sottobosco" di ragazzi che a giugno sono passati portandosi tuttavia dietro uno o più debiti formativi da colmare entro la ripresa della didattica. E diversamente dal passato tendono ad aumentare i "richiamati". Studenti che non hanno brillato nell'esame di recupero e che dunque dovranno ripetere l'anno. La media è di cinque casi a istituto, senza distinzione tra licei o istituti tecnico-professionali analizzano i presidi. L'aspetto su cui focalizzare l'attenzione, perché nasconde scelte sbagliate o quantomeno avventate nel percorso intrapreso, è chiaro: la maggior parte dei rimandati riguarda studenti del primo o secondo anno, dunque all'inizio di un percorso che molte volte si è rivelato errato. «C'è molto su cui lavorare - commenta Cristina Costarelli, Presidente dell'associazione nazionale presidi del Lazio - perché il rimandato che poi viene bocciato o non ha preso con serietà questo recupero oppure, cosa molto più probabile, è che ci sono carenze così gravi e strutturali che in due mesi non si riescono a colmare». La Costarelli è anche dirigente del liceo Scientifico Newton nella sua scuola i rimandati non sono stati più di sei. Un dato che, preso sulla totalità degli studenti, può essere fisiologico ma rapportato al numero dei rimandati non è più così. Ci sono casi, da Roma alla provincia dove tendenzialmente su tre rimandati uno si è fermato.

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LE SCUOLE

Ci sono scuole dove i bocciati con debiti non recuperati sono stati anche più di venti, come nell'istituto superiore Archimede-Pacinotti o allo Scientifico Labriola di Ostia.

Poi a scendere con 19 non ammessi al nuovo anno al liceo Machiavelli, 13 all'Enzo Ferrari, 10 al liceo Margherita di Savoia, otto al Tacito, 17 al liceo Meucci di Aprilia. «A giugno la difficoltà per i docenti - prosegue la Costarelli - è quella di non bocciare ma dare appunto un'opportunità, poi naturalmente nei casi estremi non c'è discussione, però poi arrivati a settembre i rimandati o non hanno colmato le lacune oppure, in alcuni sporadici casi che purtroppo ci sono stati, si presentano all'esame dicendo di non aver studiato. Tendenzialmente nella maggior parte c'è stato un miglioramento nel recupero che tuttavia non si è rivelato completo». E dunque si ritorna al punto di partenza: si ripete l'anno perché poi, come detto, i rimandi a settembre sono per lo più tarati sulle materie di indirizzo di una scuola. Latino o Greco al Classico, ad esempio, Matematica, Scienze e Fisica allo Scientifico. Pochi rispetto ai rimandati-bocciati i ragazzi che cambiano istituto passando ad esempio da un liceo ad un istituto professionale, dal Classico all'Artistico. C'è da considerare poi che nel mancato recupero si inseriscono anche problematiche economiche per molte famiglie: fino a che il corso per colmare un deficit è garantito dalla scuola, prima della chiusura estiva, nessun problema, ma se poi ai corsi di recupero dell'istituto bisogna aggiungere le lezioni private, prima dell'esame, non tutte le famiglie riescono a permetterselo.

LE LEZIONI

Diversi dirigenti stanno valutando di anticipare le verifiche alla fine di luglio, evitando così di "vanificare" il mese di agosto e tutelare le famiglie con maggiori difficoltà. Perché poi le lezioni private spesso e volentieri hanno dei costi davvero alti: dai 30 ai 50 euro per un'ora di lezione con la certezza, molto spesso, di non aver nessuna ricevuta che ne attesti la prestazione.

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