«Devi smetterla di dar fastidio ai tuoi compagni, interrompi la lezione». Sarebbe partito tutto da una reprimenda: l’assistente tecnico di laboratorio che redarguisce uno studente e questo che, invece, di desistere continua e il diverbio fra i due, inizialmente verbale, prende i contorni dell’aggressione. Alla fine la peggio l’avrà l’assistente che sarà colpito al volto da almeno un paio di pugni, finendo rovinosamente in terra. Ieri pomeriggio all’ospedale San Camillo, dov’è stato poi trasferito, era in attesa di una Tac. La violenza a scuola: nel “tema” sui comportamenti deviati che si verificano negli istituti superiori rientrano, da ultimo, anche le aggressioni al personale scolastico. E non è un episodio isolato tanto che è stato istituito per volere del ministero dell’Istruzione l’assistenza da parte dell’Avvocatura dello Stato a docenti e collaborati vittime di violenza. Ma torniamo al caso: ieri il teatro della nuova aggressione è stato un istituto professionale di Monteverde.
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LA DINAMICA
Sono le prime ore della mattina, in uno dei tanti laboratori la lezione è all’inizio ma uno studente - che chiameremo Giacomo, trattandosi di un minore del 2007 - non la smette di dar fastidio ai suoi compagni ma anche al tecnico di laboratorio che sta ultimando i preparativi per permettere, appunto, lo svolgimento della lezione. «Smettila» dice l’assistente e il rimprovero fa accendere la scintilla.
LA MISSIVA
Intanto però l’Ufficio Scolastico Regionale ha chiesto riscontro al preside di quanto avvenuto. Si attende una relazione dettagliata perché purtroppo i casi di violenza proprio negli ambienti scolastici sono in aumento. E non sono solo “risse” fra ragazzini che in un caso su due sono da ricondurre al bullismo. Molte volte, purtroppo, è difficile ricostruire la dinamica degli episodi. Motivo per cui i presidi sono tornati a chiedere una maggiore vigilanza anche elettronica negli istituti e nelle pertinenze degli stessi. Solo a settembre di fronte a un istituto comprensivo tre ragazzine iscritte alla scuola media iniziarono a litigare per poi picchiarsi mentre in classe, molti docenti denunciano un aumento di violenza. «È soprattutto verbale - spiega un insegnante di Latino di un liceo romano - quale che sia il rimprovero, per l’uso del cellulare durante la lezione, per un compito non svolto o svolto male, la risposta molte volte da parte dello studente è quella dell’attacco. C’è però da spezzare una lancia a favore di molti altri studenti che sono i primi a rimproverare quel compagno anche se, duole dirlo, la situazione attuale è molto delicata e preoccupante».