Termovalorizzatore di Roma, Gualtieri in Danimarca: «Tratteremo i rifiuti come Copenaghen». Ecco il progetto

Il sindaco ha mostrato via social l'impianto danese: «Anche noi ne avremo uno così efficiente»

Termovalorizzatore di Roma, Gualtieri in Danimarca: «Tratteremo i rifiuti come Copenaghen»
di Gianluca Carini
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Domenica 18 Febbraio 2024, 22:30 - Ultimo aggiornamento: 22:43

«Siamo a Copenaghen e questo è il famoso termovalorizzatore». Dal suo profilo Instagram, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri pubblica un video dall’impianto di smaltimento dei rifiuti nella capitale danese. Quello con la pista da sci incorporata, il parco per bambini, il bar e tutte le attrazioni. 

Gualtieri sottolinea in particolare due aspetti: la sicurezza, anche percepita, dell’impianto («più le case sono vicine, più costano») e il rapporto positivo dell’impianto con la città: «È un luogo di incontro per le persone, per le famiglie. Produce calore sia elettricità per case di Copenaghen», dichiara mentre scorrono le riprese dall’alto della struttura alternate a comitive di danesi e turisti che si rilassano sorseggiando una birra o inforcando gli sci. Nell’impianto di Santa Palomba non ci sarà la pista (come ad Amager Bakkema) ma una serra. Ma, al di là delle differenze, da novello “sindaco-influencer” Gualtieri sa che - più di tanti discorsi - è utile mostrare ai cittadini come funziona un termovalorizzatore già attivo e che costituisce un modello per quello in arrivo nel Lazio.

I DETTAGLI
Poi si passa ai dettagli tecnici sul funzionamento: «Tratta 600mila tonnellate, qualcosa di meno, quindi è la dimensione di quello di Roma», afferma Gualtieri, accompagnato all’interno dal direttore dell’impianto. E ancora, più avanti: «Non si sente nessun odore, incredibile». Oppure la comparazione con la struttura che sarà costruita a Santa Palomba: «Recupera, come faremo noi, le ceneri pesanti, da cui prendere materiali di costruzione, metalli». Fino all’ultimo passaggio: «Come a Roma, anche qui a Copenaghen stanno sperimentando la cattura della CO2». Insomma, Gualtieri risponde “sul campo” a coloro che esprimono dubbi sulla necessità una struttura del genere in Italia. Anche perché - afferma indicando dei grossi container nell’impianto di Copenaghen - «molto probabilmente contengono rifiuti italiani, che sono trattati qui perché in alcune zone in Italia non ci sono purtroppo impianti come questo. A Roma - conclude il sindaco - fortunatamente ancora per poco». Come a dire che la sindrome Nimby (“non nel mio vicinato”) che spesso ricorre alle nostre latitudini non risolve i problemi, ma finisce per spostarli in luoghi dove questi diventano invece opportunità da sfruttare. 

LA RISPOSTA
Infine, Gualtieri risponde anche a coloro che mettono in contraddizione il termovalorizzatore con la possibilità di avere una raccolta differenziata efficiente: «Qui si tratta solamente del residuo indifferenziato.

Questo rifiuto, se non va al termovalorizzatore, va in discarica». E per questo «è la soluzione più amica dell’ambiente, più efficiente e più coerente con la raccolta differenziata». 

Insomma, il sindaco ribadisce sul campo alcuni punti già espressi di recente da Consiglio di Stato e Tar, che hanno bocciato i ricorsi proposti contro l’impianto a Santa Palomba da alcune associazioni ambientaliste. Sentenze che sottolineano tra l’altro come la creazione di termovalorizzatore non sia in contrasto con la normativa europea (oltre che con gli obiettivi fissati per la raccolta differenziata). Via libera necessari per permettere di rispettare i tempi previsti per l’inaugurazione dell’impianto nel Lazio, prevista per il 2027. Quello danese è aperto invece dal 2017 e da allora costituisce anche una piccola attrazione turistica. 

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