Rugby, Sei Nazioni: Brunel convoca Barbieri e Buondonno

Rugby, Sei Nazioni: Brunel convoca Barbieri e Buondonno
di Christian Marchetti
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Lunedì 8 Febbraio 2016, 20:45
L'Italia c'è. Amareggiata, ammaccata, arrabbiata, ma c'è. Al Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti”, all'Acqua Acetosa, l'immagine della Nazionale di Jacques Brunel a due giorni dalla quasi-impresa contro la Francia è questa. Lo staff tecnico assicura: Parigi è alle spalle, ora non si pensa ad altro che alla sfida contro l'Inghilterra di domenica all'Olimpico (ore 15, diretta Dmax e Deejay tv). Ma gli strascichi sono tanti.

ODIETE OUT
Dicevamo di un'Italia ammaccata. Il problema più grave è quello dell'estremo David Odiete, al raduno romano con le stampelle per via di una distorsione della caviglia sinistra con interessamento parziale del legamento e contusione ossea della spongiosa dell’astragalo. Al suo posto, nel gruppo arriva il compagno di squadra nel Mogliano Andrea Buondonno, ala. 
Problemi al piede sinistro anche per Francesco Minto, sebbene sia scongiurata la frattura tra il quarto e quinto metatarso; mentre George Biagi soffre di una contrattura al retto femorale. A casa Jacopo Sarto, che a causa di una piccola lesione al bicipite femorale a Roma ha fatto soltanto da comparsa. Richiamato il flanker della Benetton Treviso con 39 presenze all'attivo Robert Barbieri.
Regna l'incertezza, infine, sul ritorno di Leonardo Ghiraldini che, sabato, dopo tre mesi d'assenza, ha ripreso a giocare con il suo club, i Leicester Tigers. Brunel potrebbe aspettare un'altra settimana, altro rugby nelle gambe, prima di chiamarlo nuovamente in causa.

BESTEMMIA
Non si è spento, intanto, il clamore per la bestemmia colta da un operatore tv forse “troppo ligio” nel raccontare i momenti pre-gara nello spogliatoio azzurro allo Stade de France. Al momento, nessun comunicato ufficiale da parte di Dmax, del gruppo Discovery, e Federazione Italiana Rugby, ma oggi Gino Troiani si è espresso sul caso. «Dovremmo sporgere denuncia presso Six Nations – informa il team manager dell'Italia – per il comportamento del personale addetto (della tv francese, non era infatti una telecamera dedicata Dmax; ndr). Del resto, gli accordi parlavano di una ripresa senza audio all'arrivo delle squadre allo stadio e nessuna ripresa filmata prima della partita, negli spogliatoi, né durante l'intervallo o dopo la partita. Qualcuno ha aperto una porta che non doveva aprire nonostante io stesso gli abbia detto di non farlo».

ARBITRO
Altro argomento caldo l'arbitraggio dell'inglese Doyle nella partita di sabato. La meta di Vakatawa dopo che il potente trequarti ala di origini figiane ha toccato la linea laterale; la segnatura di Bonneval su “in avanti” al passaggio decisivo; il placcaggio alto su Parisse non ravvisato; il successivo calcio di punizione dubbio dal quale è arrivata la zampata decisiva di Plisson. In pieno stile rugbystico, Troiani non vuole sentir parlare di polemiche e risponde diplomaticamente: «Invieremo come consuetudine il nostro report al responsabile internazionale degli arbitri, dove riportiamo le cose buone e quelle meno buone sulla direzione di gara. E il rapporto di questa partita non è né più né meno voluminoso di altre volte. Entrando nello specifico, posso dire che avremmo potuto avere un fallo a favore e avremmo potuto risparmiarci un'infrazione contro nel calcio decisivo. Per quanto riguarda le due marcature, il regolamento prevede la possibilità di chiedere all'arbitro, attraverso il capitano, l'intervento del tmo sulle mete dubbie prima che queste vengano trasformate. Noi non l'abbiamo fatto, anche perché i ragazzi in campo non si sono accorti di nulla».

PARTITA
Francia-Italia, comunque sia, resta un film zeppo di colpi di scena e dal finale indecifrabile. Tipo: la squadra aveva già in mente di creare una piattaforma per il drop di Parisse o magari sarebbe stato il caso di aspettare per chiamare in causa Haimona? «Ho chiesto a quest'ultimo se stesse preparando il drop e mi ha detto no. Al contempo, non credo comunque che la prima scelta fosse Parisse. Forse non era il momento migliore per tentare il drop».

DEBUTTANTI
«Non potremmo non essere soddisfatti della prestazione degli esordienti – sottolinea poi il tecnico degli avanti Giampiero De Carli – I ragazzi hanno soddisfatto le mie aspettative. Il problema è più interno che esterno e, per “aspettative esterne”, mi riferisco a tutto quello che è stato detto alla vigilia. Guardate come ci hanno trattato i media francesi. Conosco questi ragazzi e avevo fiducia in loro».
Il giudizio finale è: «Bisogna avere una strategia e noi l'abbiamo messa in campo. Ora vedremo contro l'Inghilterra».

XV DELLA ROSA
Un'altra squadra rinnovata anzitutto nella sua conduzione tecnica (l'australiano Eddie Jones ha preso il posto di Stuart Lancaster), un altro gruppo da prendere con le molle. «L'Inghilterra non ti meraviglia. Magari può sbagliare strategicamente, ma sarà sempre molto forte e organizzata. Una cosa rimarrà sempre invariata: l'atteggiamento. È culturale, è un modo di essere. Contro di loro mi aspetto una partita fisicamente più intensa di quella vista a Parigi».
Battaglia, insomma. In ventuno precedenti con il XV della Rosa, l'Italia non ha mai vinto. Sfumata per un soffio un'impresa, ora ne insegue un'altra.
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