Sei Nazioni, Italia annientata dall'Irlanda all'Olimpico 10-63

Sei Nazioni, Italia annientata dall'Irlanda all'Olimpico 10-63
di Paolo Ricci Bitti
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Sabato 11 Febbraio 2017, 10:10 - Ultimo aggiornamento: 12 Febbraio, 18:03

Detto che l'Italia non è stata quella impeccabile del primo tempo contro il Galles e che l'Irlanda ha giocato come quando ha battuto All Blacks, Australia e Sud Africa nei mesi scorsi, non resta che avvilirsi per questo match all'Olimpico in cui gli azzurri sono stati annichiliti da 9 mete senza mai sembrare in grado di poter opporre qualcosa alla mareggiata verde. Di fronte, insomme, due squadre di mondi sideralmente lontani e servirà davvero tutta l'esperienza del nuovo ct O'Shea per ricucire in fretta quel che resta, mentalmente, di questo gruppo.

IL VIDEOCOMMENTO


La "montagna" annunciata dal nostro ct è risultata ancora più impervia del previsto: dopo 28 minuti gli azzurri erano stati costretti a compiere 88 placcaggi contro gli appena 16 dei verdi che saettavano magnifici sul prato smeraldo. In soldoni si è arrivati al the sul 10-28, ovvero 4 mete per gli irlandesi tra il 12' e il 33' e solo una per l'Italia al 30'. E già sempre persino stretto il punteggio perché la palla ce l'hanno sempre avuta gli uomini di Schmidt che hanno anche grattato due touche e due mischie dei rivali.

Senza munizioni e costretti a difendere disperatamente assalto su assalto, gli azzurri sono riusciti ad alzare la testa solo al 30', quando hanno spinto con il pack fin sulla linea di meta la mischia irlandese che ha meschinamente fatto crollare il maul avanzante azzurro. Determinato l'arbitro neozelandese Jackson che ha decratato la metà di penalità per l'Italia cacciando anche per 10 minuti la seconda linea Ryan. "Italia, Italia" ha finalmente esultato la folla di almeno 43mila fedeli sugli spalti, seduti insieme a 8mila irlandesi.
Sul 10-21, raddrizzate finalmente mischia chiusa e touche, ci si attendeva maggiore equilibrio e invece l'Irlanda, pur in 14 ha allungato ancora con la quarta meta (doppiette di Earls e Stander) che valeva già un punto di bonus offensivo, il primo nella storia del Torneo che quest'anno ha introdotto, fra mille giustificate critiche, il punteggio australe.

Nella ripresa, come vuole il fighting spirit irlandese, nessuna pietà: i verdi non hanno mal alzato il piede sul gas neppure quando si sono trovati, meta dopo meta, su un risultato che nel calcio sarebbe equivalente a 8 a uno. La spietata tabellina del 7 (il valore di una meta trasformata) ha continuato a gonfiarsi senza che mai gli azzurri potessero interrompere la cavalcata irlandese. Non si salva, questa volta, proprio niente, se non la determinazione e il coraggio di difendere su ogni pallone anche quando la partita era tracollata: instabili in mischia, pasticcioni in touche, senza idee per i pochissimi palloni conquistati. Neppure i cambi hanno portato sollievo. Ancora a un minuto dalla fine gli irlandesi difendevano come ossessi (sempre su quel citato 8-1) per poi contrattaccare fino a segnare anche la nona meta: una rullata in cui hanno segnato tre mete a testa Stander (Mvp) e Gilroy. L'anno scorso a Dublino finì 58-16, adesso questa lezione di rugby da primi posti nel ranking mondiale. Quanto è dura la salita per gli azzurri nel Sei Nazioni.

Italia-Irlanda 10-63 (p.t. 10-23)
MARCATORI Italia: 1 m. 30' (penalità); 1 c.p. 14', 1 tr. Canna. Irlanda: 9 m. 12' 24' Earls, 16' 33' 44' Stander, 67' 76' 80' Gilroy , 70' Ringrose; 9 tr. Jackson.
ITALIA Padovani; Esposito, Benvenuti (48’  Campagnaro) McLean, Venditti; Canna (70’ . Allan), Gori (61' Bronzini); Parisse, Favaro (56' Steyn), Mbandà; Van Schalkwyk (46' Biagi), Fuser; Cittadini, Ghiraldini (46’ Gega), Lovotti (63’ Panico). All. O’Shea. 
IRLANDA Kearney; Earls, Ringrose, Henshaw (47’ Gilroy), Zebo (75'  Keatley); Jackson, Murray (47' Marmion); Heaslip, O’Brien (67'  Van der Flier), Stander; Toner (60' Dillane), D. Ryan; Furlong (54' J. Ryan), Scannell (62’ Tracy), Healy (51' McGrath). All. Schmidt. 
ARBITRO Jackson (Nuova Zelanda).


 

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