Italrugby, il capitano Parisse: «Pronti a dare tutto contro gli Springboks, ma non dite che sono in crisi»

Sergio Parisse (Foto di Pino Fama)
di Christian Marchetti
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Venerdì 18 Novembre 2016, 19:57 - Ultimo aggiornamento: 20:27
Non è soltanto questione di mettere le mani avanti. È anzi puro e semplice realismo. Sebbene l'Artemio Franchi di Firenze riporti alla mente la quasi impresa con l'Australia del 24 novembre 2012, con quel 19-22 con errore di Orquera dalla piazzola, sul finale. «Da giorni ci parlano della crisi del Sudafrica (cinque sconfitte nelle ultime sei partite, ndr) e del fatto che domani si presenterà l'occasione per noi più ghiotta per batterli. Personalmente andrei con i piedi di piombo, parliamo pur sempre degli Springboks, della quarta squadra al mondo». In vista della sfida di domani a Firenze contro i sudafricani (ore 15, diretta Dmax dalle 14.15), il capitano Sergio Parisse non vuole parlare di pronostici, ma nemmeno di opportunità. Prudenza, non timore, almeno a giudicare dallo spirito con cui stamani ha condotto il tradizionale captain's run e con cui si è presentato alla stampa per le ultime parole della vigilia.

CONDIZIONI
Condizioni del campo previste per domani: ottime («Ma non credo che il meteo possa influenzare il modo di giocare di entrambe le squadre. So soltanto che sarà una battaglia fisica dal primo all'ultimo minuto»). Condizioni della truppa azzurra di Conor O'Shea: idem, perché, tutto sommato, il ko con la Nuova Zelanda ha lasciato anche segnali incoraggianti al tecnico irlandese. «Vogliamo metterli in difficoltà – prosegue il capitano – per provare ad approfittare di questo loro momento di difficoltà. Ma lo faremo consapevoli della forza dei nostri avversari. Dal punto di vista fisico, sarà ancora più dura di sabato scorso».

Interessante il confronto tra All Blacks e Springboks. Parisse difatti chiarisce: «Hanno un gioco più lineare rispetto ai tuttineri. Sarà anche meno spettacolare, ma è comunque più diretto».

Lo stesso pensiero di O'Shea, che guarda con preoccupazione soprattutto alla mischia, sottolineando che, dal Mondiale 2007 vinto in Francia, la squadra della Rainbow Nation punta tutto sulla potenza fisica. Pronti gli italiani alle sportellate?
Senz'altro, con quest'aggiunta di Sergio: «Viviamo un processo di cambiamento e siamo sulla strada giusta – come aveva detto prima ma soprattutto dopo il test match all'Olimpico – Con tanti giovani nel gruppo, puntiamo a proseguire il nostro percorso verso l'alto livello. E dovremo anche essere da esempio per l'intero movimento».

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Crescere come Nazionale, crescere come movimento. Il pubblico, nel frattempo, dimostra di avere massima fiducia nel messaggio. Il “sold out” di sei giorni fa all'Olimpico non era un'allucinazione. «Siamo molto orgogliosi dei nostri tifosi, sono incredibili. Per quanto ci riguarda vogliamo vincere soprattutto per ripagare tanto affetto».
Firenze, in effetti, ha finora accolto al meglio gli azzurri. Prima e dopo la partita, inoltre, i tifosi si ritroveranno nel villaggio allestito al “Mario Lodigiani”, adiacente il “Franchi”. Quanto ai giocatori, in serata tutti nella prestigiosa Sala dei Cinquecento a Palazzo Vecchio per il tradizionale terzo tempo. Dove dalla guerra dei muscoli si passerà ai sorrisi. Magari con qualche livido addosso: gli Springboks non brillano esattamente per tenerezze.

Queste le formazioni in campo domani a Firenze:

Italia: Padovani; Bisegni, Benvenuti, McLean, Venditti; Canna, Bronzini; Parisse (cap), Favaro, Minto; Van Schalkwyk, Fuser; Cittadini, Gega, Panico. A disposizione: D’Apice, Quaglio, Ferrari, Biagi, Steyn, Gori, Allan, Boni. All.: O’Shea
Sudafrica: Le Roux; Combrinck, Venter, De Allende, Habana; Lambie, Paige; Whiteley, Alberts, Carr; De Jager, du Toit; Kock, Strauss (cap), Mtawarira. A disposizione: Mbonambi, Kitshoff, Nyakane, Mostert, Mohoje, De Klerck, Jantjies, Goosen. All.: Coetzee
Arbitro: Clancy (Irlanda)


 
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