Rugby, il pilone All Blacks Tialata accudisce Ayla, 4 mesi, figlia del suo compagno di squadra Collins morto insieme alla moglie in un incidente stradale

Rugby, il pilone All Blacks Tialata accudisce Ayla, 4 mesi, figlia del suo compagno di squadra Collins morto insieme alla moglie in un incidente stradale
di Paolo Ricci Bitti
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Domenica 5 Luglio 2015, 00:49 - Ultimo aggiornamento: 6 Luglio, 09:17

Con tutta la tenerezza di questo mondo, il colossale pilone All Blacks, alto un metro e novanta e pesante 136 kg, dà il biberon alla piccola Ayla, 4 mesi e 130 kg meno di lui. La foto di Neemia Tialata che accudisce in ospedale la neonata, e che sui social non solo del rugby sta rimbalzando ovunque, è finalmente un segno di speranza dopo il terribile incidente stradale costato la vita ai genitori della bimba. Un lutto che ha fatto tornare il pilone ai primi anni della sua vita trascorsa tra la Nuova Zelanda e le Samoa Americane.



Jerry Collins, anche lui All Blacks e pure capitano dei tutti neri fino al 2008, è morto nella notte dell'8 giugno in Francia insieme alla moglie Alana Madill quando la loro auto in panne è stata investita da un autobus nei pressi di Beziers. Durante il funerale, con la Nuova Zelanda che si è fermata, il leggendario Jonah Lomu ha detto che dalla ricostruzione dell'incidente emergeva chiaramente il fatto che Collins, un altro gigante, avesse protetto con il proprio corpo la figlia salvandole la vita.

Ayla ha lottato contro la morte per quattro settimane e ora i medici dell'ospedale di Beziers l'hanno dichiarata fuori pericolo. Un miracolo, per loro stessa ammissione, perché l'impatto della corriera con la vettura dei Collins era stato devastante. Dovrà ancora passare del temòpo prima che la piccola possa affrontare il viaggio in Nuova Zelanda, dov'è attesa dalle vaste comunità familiari del padre e della padre.

La notizia della morte dell'asso di origini samoane aveva subito fatto il giro del mondo ovale: talento precoce e giù campione del mondo under 19 nel 1999, aveva debuttato a vent'anni negli All Blacks grazie a spaventose doti fisiche unite a un'agilità impressionante. Placcaggi devastanti e passaggi con mani da chirurgo, sapeva fare tutto, come videro anche i tifosi italiani al Flaminio durante il 10-59 inflitto dalla Nuova Zelanda agli azzurri nel novembre del 2004.

Collins, colonna degli Hurricans di Wellington, aveva poi giocato in Giappone e in Galles per poi trasferirsi in Francia al Tolone e quindi, attualmente, al Narbonne, nella serie B.

Neemia Tialata, 32 anni, 43 caps, pilone assai agile nonostante la mole, in campo a San Siro contro gli azzurri, ha giocato insieme a Collins anche negli Hurricanes e nella prossima stagione farà parte del Bayonne.

Il colosso non ha figli, ma fin da piccolo è abituato ad accudire bambini: Tialata ha perso i genitori quando aveva pochi anni ed è cresciuto con le tre sorelle e i cinque figli della zia che li aveva accolti. Il padre era un sacerdote della Chiesa Cristiana delle Samoe Americane, arcipelago del Pacifico in cui il futuro pilone, nato in Nuova Zelanda, ha trascorso i primi anni di vita.

Appena ha potuto, portando in ospedale la maglia degli Hurricanes di Jerry Collins, ha raggiunto la piccola Ayla in ospedale a Beziers chiedendo di poterla accudire: "Un giorno dividerò con lei - ha scritto Tialata ai suoi amici-fratelli All Blacks - i ricordi di quel grande uomo che è stato suo padre". Le infermiere di Pediatria non sono riuscite ad allacciare il camice dietro la schiena del pilone.

Neemia con altri All Blacks mentre esegue una Haka nel tratto dell'autostrada dove è morto l'amico Collins

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