Rugby, ecco la nuova Coppa del Sei Nazioni, il Torneo più antico del mondo nato senza trofei

Parisse e Brunel con la nuova Coppa del Sei Nazioni
di Paolo Ricci Bitti
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Mercoledì 28 Gennaio 2015, 23:32 - Ultimo aggiornamento: 23:42

Il vulnus è stato sanato. Ecco la nuova Coppa del Sei Nazioni del rugby, tutta d'argento (ben 7 chilogrammi), base esagonale e i manici placcati d'oro e soprattutto ornati con i nastri dello sponsor. Il trofeo, alto 75 centimetri, è stato presentato a Londra durante il "lancio" dell'edizione che inizierà il 6 febbraio in notturna con Galles-Inghilterra per proseguire il giorno dopo con Italia-Irlanda. Per l'Italia c'erano il capitano Sergio Parisse e il ct Jacques Brunel. Dichiarazioni di prammatica e foto di tutti i capitani con quella coppa che tuttavia si avvita su una storia quantomeno anomala.

Il Torneo delle 4 poi 5 e infine 6 nazioni è il più antico del mondo: si gioca dal 1883 e per 110 anni ha messo in palio soltanto il più meraviglioso dei trofeo, l'orgoglio di vincere.

Di più: magari vincere battendo tutte le altre rivali realizzando così il Grand Slam, anche in questo caso un titolo e non cimelio. Non si era infatti mai sentita l'esigenza, appunto per appena 110 anni, di esemplificare con una coppa o un piatto o un qualsiasi altro oggetto quella soddisfazione ineguagliabile della vittoria. Una stranezza tutta del rugby, ma davvero affascinante: che bisogno c'era di fondere la gloria - impalbabile, divina, eterea, immortale - del vincitore in un metallo, sia pure di qualche pregio?

Poi però il clamoroso e costante successo del Torneo ha richiamato gli sponsor e nel 1993, su richiesta di chi griffava le partite, fu realizzata una grande caffettiera d'argento con base a cinque lati. Un cimelio utilissimo per esibire i nastri con il nome dello sponsor: nessuno ne sentiva la mancanza, ma insomma, si sarebbe potuto anche accettare la coreografica novità se non fosse che l'arrivo di una coppa mandava a carte quarantotto l'essenza stessa del Torneo e del rugby.

Con il cimelio è infatti arrivata la classifica basata anche sulla differenza tra punti fatti/subiti, perché se adesso c'era la coppa ci doveva anche essere un solo vincitore, mentre prima pure le vittorie ex aequo erano motivo di vanto e di regale distinzione con gli altri sport. A parte che la base della coppona si rivelò inadeguata quando già nel 2000 fu invitata l'Italia (i 5 lati dovettero essere rimodellati per aggiungerne uno), da allora capita anche che si giochi per arrivare a un certo punteggio, con calcoli che poco hanno a che fare con lo spirito del Torneo. E con risultati a volte grotteschi come nell'edizione del 2001 (leggi qui la storia che imbarazzò il capitano dell'Inghilterra).

Con l'arrivo dell'Italia la base pentagonale di quella coppa del 1993 fu sistemata alla meglio trasformandola in esagonale e adesso, dopo averci pensato 15 anni, il passaggio successivo con una nuova coppa pensata fin dall'inizio per rappresentare i sei paesi del Torneo. Parere del tutto personale: al Torneo bastava, nella sua maestosa originalità, la Calcutta Cup contesa da Inghilterra e Scozia e per oltre un secolo unico cimelio concreto del Championship. Tutti gli altri trofei introdotti negli ultimi anni non hanno aggiunto un briciolo di fascino all'epopea del Sei Nazioni.

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