Rugby, verso il Sei Nazioni sognando le Olimpiadi 2024: per gli azzurri la meta è una vittoria

Rugby, verso il Sei Nazioni sognando le Olimpiadi 2024: per gli azzurri la meta è una vittoria
di Paolo Ricci Bitti
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Martedì 27 Gennaio 2015, 16:29 - Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 16:04

Vincere almeno una partita e superare quota 160mila fedeli nei tre match all’Olimpico. Riparte il Sei Nazioni e il suo meraviglioso paradosso. Tifosi e praticanti sono in costante aumento, è sempre caccia ai biglietti per le partite a Roma (e a ogni partita esterna si muovono almeno 6mila appassionati italiani), sponsor come se piovesse, azzurri sempre più conosciuti, copertura tv capillare e in chiaro, premi internazionali agli organizzatori e adesso anche il compito, duro ma pieno di orgoglio proprio come piace ai rugbysti, di aiutare l'Italia a ottenere le Olimpiadi 2024.

Al sempre più affollato e venato d'entusiasmo appello, alla vigilia del 16° Sei Nazioni, manca tuttavia solo una cosa, in realtà non così secondaria visto che ci troviamo sulle pagine dello Sport: una speranza concreta di vincere almeno un match e di archiviare l'edizione 2014 sigillata con un cucchiaio di legno (5 ko su 5).

Ovvero, di speranza, ieri nel salone d'onore del Coni, ce n'era a iosa: contagiosa, condivisa e anche sostenuta dai buoni progressi della nazionale nei test match di novembre, ma poi si vanno a leggere i pronostici dei bookmaker e riappare quella serie numerica che continua a stupire non pochi dalle nostre parti, soprattutto quelli pronti a salire sul carro dei vincitori, che in questi casi mica sempre vuol dire una cosa brutta se si segue la scia dell’entusiasmo.

I NUMERI

Epperò in 15 Tornei l'Italia ha giocato 75 partite vincendone solo 11 e pareggiandone una.

Nonostante ciò la creatura Sei Nazioni a Roma, all'Olimpico e al villaggio del foro Italico, continua a crescere in grazia, saggezza e virtù.

«E poi lo sapete - dice il presidente della Fir, Alfredo Gavazzi - che nel Sei Nazioni i pronostici sono fatti per essere smentiti: ogni volta c'è una sorpresa e credo proprio che l'Italia quest'anno abbia tutte le capacità di diventare la sorpresa del Torneo e tornare alla vittoria.

Anche perché così si metterebbe qualche punto fermo in vista dei Mondiali in Inghilterra in autunno, durante i quali ritroveremo Irlanda e Francia sulla strada che porta ai quarti di finale, mai raggiunti dall’Italia. Mondiali che, si sa, puntiamo a organizzare in Italia nel 2023».

PARISSE

Della rinnovata verve degli azzurri è certo anche il capitano Sergio Parisse, che sta facendo scintille in quel campionato massacrante che è il Top 14 francese. «Ci stiamo preparando molto bene, il ct Brunel ha inserito nel gruppo giovani interessanti e sfidare già al primo turno l'Irlanda (il 7 febbraio), squadra campione in carica e arcifavorita anche quest'anno, è una bella prospettiva». Dopo l'Irlanda, gli azzurri sono attesi a Londra e a Edimburgo, poi caleranno a Roma Francia e Galles, con la quota di centomila biglietti dell'Olimpico già venduti.

FIR E CONI

Olimpico e Foro Italico è più corretto, perché Pierluigi Bernabò, responsabile grandi eventi Fir, e Diego Nepi di Coni Servizi continuano ad allargarsi: il villaggio del Terzo tempo, meta ogni volta anche di parecchie migliaia di tifosi senza biglietto per il match, includerà nuovamente lo stadio dei Marmi. Da quello scenario, che lascia sempre a bocca aperta i tifosi stranieri, fino alla zona del tennis: il pub più vasto del mondo con attrazioni per tutte le età e per tutte le tasche, anche se il supporter del rugby resta di manica larga spendendo sette volte di più di quello del calcio.

CASTROGIOVANNI

Per l’Irlanda il villaggio ospiterà, dalla mattina alla sera concerti di musica celtica con star in arrivo da Dublino. E poi la birra: da questa volta debutta la birra Peroni senza glutine con testimonial l’irresistibile Martin Castrogiovanni, finora rarissimo, diciamo pure unico, pilone che non poteva farsi una pinta per colpa della celiachia. Il villaggio del tempo terzo tempo raduna quasi centomila appassionati a ogni Torneo (due oppure tre partite secondo il calendario) e continua a primeggiare con premi internazionali per le iniziative per il pubblico legate ad eventi sportivi come il Giro d’Italia o la Champions League.

MALAGO'

Di prospettive, partendo dal Sei Nazioni, parla anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ma si spinge molto più in là: «Se l'Italia riuscirà a ottenere i giochi olimpici del 2024 sarà anche merito del rugby e delle capacità che Fir e Coni hanno dimostrato nell'organizzare un Torneo con tale risonanza internazionale. Il Sei Nazioni all'Olimpico e al Foro Italico è diventato una ricchezza in tutti i sensi per lo sport italiano e non solo per la Capitale».

ROMA

Che Roma e il Sei Nazioni siano ormai legati a filo doppio l'ha ripetuto anche il neoassessore allo Sport in Campidoglio, Paolo Masini, come hanno riconfermato il loro sostegno alla nazionale anche Cariparma e Edison, che si spartiscono lato A e lato B della nuova maglia Adidas, cucita su misura per gli azzurri grazie anche a tessuti innovativi made in ltaly usati anche nella vela e nell’aerospazio. La sua indistruttibilità è stata garantita da cavie certo attendibili: gli All Blacks.

DMAX

Il Sei Nazioni e i suoi 15 match (live, Hd e tutto il resto) sono poi ancora il piatto forte di DMax e non solo perché Chef Rubio resta titolare inamovibile nella squadra di DMax: sul canale 52 quest'anno debutta l'arbitro internazionale (a 21 anni!) Maria Beatrice Benvenuti, romana pronta a spiegare i misteri spesso gloriosi che regolano le mete e i placcaggi raccontati da Vittorio Munari e Antonio Raimondi. Previsti ampi approfondimenti pre e post partita nello studio Rugby Social Club affidato a Daniele Piervincenzi e Paul Griffen.

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