Rugby, azzurri a un passo dall'impresa a Genova, l'Argentina vince 18-20

Andrea Masi
di Christian Marchetti
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Venerdì 14 Novembre 2014, 19:16 - Ultimo aggiornamento: 19:29
“Genova per noi”, citando Paolo Conte. Dove il “noi” sta per coloro i quali siedono in un “Luigi Ferraris” non proprio al collasso. Colpa dell'allerta meteo sul capoluogo ligure. Genova per l'Argentina, che passa 20-18 al termine di un match in cui l'Italia ha recitato bene la propria parte per poi però concedere due mete assurde. In venti confronti tra Azzurri e Pumas, l'Argentina vince per la quattordicesima volta.



Cuore e orgoglio. Testate e coraggio. Contro l'Argentina di Daniel Hourcade non serve tantissimo altro. Cuore e orgoglio è ciò che mette in campo l'Italia in avvio. Difesa rocciosa costringendo a un'infinità di fasi i Pumas nella propria ventidue. Arriva anche il calcio di punizione che Haimona mette a segno. Testate e coraggio sono gli ingredienti con i quali Parisse e soci si cavano dagli impicci. Come il bel turn over sotto i pali azzurri che i padroni di casa strappano con i denti, tra gli applausi.



Difendere, sacrificarsi, vuol dire anche rischiare. All'11', “El Mago” Hernandez trasforma in 3-3 un ritardo nel rilascio di un placcato argentino. Poco dopo il ping pong continua: Haimona, da piazzola centrale, riporta in vantaggio i suoi.



Applausi per l'Italia, Marassi si scalda. Acclama il beniamino Castrogiovanni, oggi al rientro dopo la squalifica, accompagna ruggendo le belle giocate di un Andrea Masi presente in difesa e dinamismo puro in attacco. Ciò che del resto ci si aspetta dall'estremo aquilano.



Gli azzurri provano a brillare in mischia chiusa. Della prima mischia si ha notizia al 18'(!) e la prima linea di Brunel commette fallo. Fortuna che, successivamente, dall'altra parte Haimona realizzi il 9-3. Della seconda, cinque minuti dopo, rimane l'irregolarità degli argentini punita, da 50 metri, da Haimona.



Dall'altra parte sono Pumas spauriti, quasi sorpresi da quei loro avversari distanti da loro quattro posizioni nel ranking mondiale (decimi i sudamericani, quattordicesimi gli azzurri). Capita allora che Hernandez sbagli anche un piazzato per lui facile. Il mondo ideale, per l'Italia di Brunel, se non fosse per quell'errore in difesa di Gori in chiusura di tempo che regala una meta imbarazzante per semplicità a Gonzalez Amorosino: 12-10, peccato.



Al ritorno in campo, Hourcade registra i trequarti inserendo Moroni al posto di Tuculet. Hernandez e gli altri vogliono metterla sulla velocità. Sarto sembra accettare la sfida, si porta avanti il pallone con un calcetto, ingaggia uno sprint con Agulla ma, in area di meta, è l'argentino più lesto ad annullare.



Il match si fa ancora più bello. E l'aggressività sudamericana non scalfisce i buoni propositi dei padroni di casa. Anzi, trascorrono 10 minuti e Haimona rimpingua sul 15-10 il bottino per i suoi. Cubelli, il mediano di mischia ospite, deve affrettare i tempi. Altro materiale per la difesa italiana, con McLean a placcare oltre la linea di touche Gonzalez Amorosino, impegnato in una pericolosissima incursione.



“Ci pensa” l'Italia a riequilibrare le sorti del match. Fallo azzurro in mischia oltre la linea di 10 metri, Cubelli batte velocemente, De La Fuente fa sedere Morisi e schiaccia indisturbato al centro dei pali per il sorpasso.



La mazzata, la doccia fredda, insufficiente però a scoraggiare gli azzurri. Che provano la reazione, sospinti da un pubblico straordinario e da uno scatenato ma forse troppo egoista Campagnaro. Al 68' il piazzato di Sanchez per il 15-20; al 72' quello di Orquera per il 18-20 che tiene in partita Parisse e gli altri. Sul finale, anche un tentativo di drop ancora di Orquera troppo brutto per essere vero.



Finisce con l'Argentina in cerchio, a centrocampo, a celebrare la vittoria. Meritata, contro una truppa azzurra spesso imprecisa. Concedi un dito e il rugby, a questi livelli, ti prende tutto il braccio.



ITALIA-ARGENTINA 18-20 (12-10)

ITALIA: Masi; Sarto, Campagnaro, Morisi, McLean; Haimona, Gori; Parisse (c), Favaro (18' s.t. Minto), Zanni; Furno, Geldenhuys; Castrogiovanni (18' s.t. Chistolini), Ghiraldini, Aguero (24' s.t. De Marchi). All.: Brunel.

ARGENTINA: Tuculet (1' s.t. Moroni, 4' s.t.-11' s.t. Sanchez); Gonzalez Amorosino, Agulla, De La Fuente, Montero; Hernandez (24' s.t. Sanchez), Cubelli (c) (24' s.t. Landajo); Senatore, Ortega Desio, Isa; Lavanini, Petti; Tetaz Chaparro (14' s.t. Herrera), Cortese (1' s.t. Iglesias Valdez), Ayerza (28' s.t. Noguera Paz). All.: Hourcade.

Arbitro: Joubert (Sudafrica).

Marcatori: 3' c.p. Haimona (3-0), 11' c.p. Hernandez (3-3), 16' c.p. Haimona (6-3), 20' c.p. Haimona (9-3), 22' c.p. Haimona (12-3), 40' m. Gonzalez Amorosino tr. Hernandez (12-10); s.t.: 10' c.p. Haimona (15-10), 20' m. De La Fuente tr. Hernandez (15-17), 28' c.p. Sanchez (15-20), 32' c.p. Prquera (18-20).

Calci: Haimona 5/6, Orquera 1/1; Hernandez 2/3, Sanchez 1/1.

Cartellini: nessuno.