Rugby, Sei Nazioni, Parisse alla carica: «Fiducia ai giovani», gli scozzesi: «Impensabile una nostra sconfitta»

Rugby, Sei Nazioni, Parisse alla carica: «Fiducia ai giovani», gli scozzesi: «Impensabile una nostra sconfitta»
di Paolo Ricci Bitti
4 Minuti di Lettura
Venerdì 27 Febbraio 2015, 21:46 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 10:42
dal nostro inviato

EDIMBURGO «Impensabile una nostra sconfitta contro l'Italia». Il buongiorno agli azzurri, insieme a un sole alquanto sospetto e persino inatteso,l lo dà il titolo apertura delo Scotsman.

Gli scozzesi sono al palo esattamente come l'Italia (2 ko su due) ed hanno anche affrontato squadre meno granitiche di Parisse e compagni (Francia e Galles rispetto a Irlanda e Inghilterra), ma ecco come liquidano la pratica odierna. E in realtà questa sconfitta, che non entra nemmeno nei retropensieri degli highlander, è la stessa ritenuta assolutamente impensabile dagli stessi bookmaker: Italia battuta di almeno 15 punti.



Dal pensiero alla prassi vedremo. Ecco il capitano Parisse: «Giocare a Murrayfield, dopo che la banda dei fucilieri in kilt della Regina ha suonato Flowers of Scotland con le cornamuse sul coro di 60mila scozzesi? Una scarica di adrenalina che dà una carica fortissima per chi c'è già passato, un possibile stress per chi debutta». Paterno, il leader azzurro racconta come ha accudito Enrico Bacchin e Michele Visentin in questa settimana prima di Scozia-Italia, oggi alle 15.30 nel tempo alle porte del Borgo di Edin, anche meno gelido del solito. Le due matricole hanno 21 e 23 anni, sono di pura razza Piave, che nel rugby è sempre una garanzia, ma sono appunto debuttanti e non è che l'intelaiatura dell'Italia sia tanto abituata a due innesti in un colpo solo, soprattutto quando in campo ci si giocherà di nuovo l'onore di non arrivare ultimi.



Nelle prime 15 edizioni del Sei Nazioni, Italia e Scozia per 9 volte si sono divise l'ultimo e il penultimo posto in classifica. Questo spareggio da maglia nera, e a volte da cucchiaio di legno (tutti ko), è finito 6 volte a 3 in favore degli scozzesi che oggi intendono allungare cancellando lo zero in classifica che per ora li appaia agli azzurri, anche perché resta solitario il successo azzurro a Murrayfield: correva l'anno 2007, il solo superstite è Parisse, e quella rimane l'unica impresa in trasferta dell'Italia.



Il ct Brunel ha preferito tuttavia puntare su questi ragazzi per far maturare un gruppo da numeri ristretti anche nell'anno che dopo il Sei Nazioni prevede la Coppa del Mondo.



Resta invece in panchina l'italo scozzese Tommaso Allan che in molti avrebbero gradito mediano di apertura con Haimona slittato a centro, artifizio che avrebbe permesso di far debuttare un solo giocatore in un'arena bollente come Murrayfield e con gli scozzesi lanciati nella stessa disperata missione dell'Italia: vincere la prima partita di questo Torneo.



«Sarà un match chiave per noi ma anche per loro. Entrambe le squadre sono ancora a zero e vogliono dare un senso al torneo», dice ancora Sergio Parisse, che domani toccherà il record di Bortolami di 111 cap in azzurro.

«So cosa tutti si aspettano da me. Dovrò dare l'esempio con i fatti, e non con le parole, come del resto amo fare. Se riuscirò a giocare bene significa che lo fa anche la squadra».



I due debuttanti non sono gli unici cambi orchestrati dal ct francese che ha visto allungarsi giorno dopo giorno la lista dei "rotti", compreso l'incredibile ko di Castrogiovanni morsicato da un cane al viso.

Un po' per celia e un po' per non morir di fronte all'incalzare della jella, Il pilone, con tanto di cerotto sul naso, e l'amico Parisse sono diventati intanto i protagonisti di un video selfie sulle note di «Who let's the dog out». Già, meglio riderci sopra,



La Scozia nelle ultime edizioni è uscita bene dai match interni e di un capello a Roma, ma ha pur sempre vinto. Brunel la teme perché sono «una squadra senza grandi star, ma anche con pochissimi punti deboli. Un avversario difficile, specialmente a casa loro».



Haimona allora confermato all'apertura per dare stabilità, insieme a Gori, alla cabina di regia. Tornano in terza linea Simone Favaro, e i suoi placcaggi si farano sentire anche perché ci terrà da matti a fare bella figura visto che è stato appena ingaggiato dai Glasgow Warriors, poi Furno e Biagi in seconda. Match affascinante per George Fabio Biagi, la seconda linea cresciuta qui a Edimburgo prima di tornare in Italia per frequentare la Bocconi.

Gli hanno fatto una gran festa al suo ex liceo Fettes, orgogliosi, insegnati e alunni, di poter scrivere il nome di un "internazionale" di rugby, sia pure per l'Italia, negli annali scolastici.



In prima linea confermato Leonardo Ghiraldini come tallonatore con Dario Chistolini a destra e Matias Aguero sul lato sinistro. «Gli scozzesi partiranno forte, sarà determinante cominciare bene anche noi - ha detto infine Parisse - per resistere al loro assalto. Se teniamo all'inizio e stiamo concentrati possiamo dire la nostra».





Scozia-Italia

Murrayfield Stadium ore 15.30 diretta DMax

Le formazioni.

Scozia: Hogg; Seymour, Bennett, Dunbar, Lamont; Horne, Laidlaw (cap.); Beattie, Cowan, Harley; Gray, Swinson; Murray, Ford, Dickinson. A disposizione: Brown, Grant, Cross, Toolis, Watson, Hidalgo-Clyne, Tonks, Scott. Allenatore Vern Cotter

Italia: McLean; Visentin, Morisi, Bacchin, Venditti; Haimona, Gori; Parisse, Favaro, Minto; Furno, Biagi; Chistolini, Ghiraldini, Aguero. A disposizione: Manici, De Marchi, Cittadini, Fuser, Vunisa, Palazzani, Allan, Bisegni. Allenatore Jacques Brunel

Arbitro: Clancy (Irlanda)



@paoloriccibitti
© RIPRODUZIONE RISERVATA