Rugby, Bonus a nulla, anche nel Torneo delle Sei Nazioni il punteggio australe: un calcio alle tradizioni

Rugby, Bonus a nulla, anche nel Torneo delle Sei Nazioni il punteggio australe: un calcio alle tradizioni
di Paolo Ricci Bitti
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Mercoledì 30 Novembre 2016, 13:42 - Ultimo aggiornamento: 1 Dicembre, 18:23
Un esperimento - questo dell'introduzione del punteggio australe nel torneo delle Sei nazioni -  che stride con la trisecolare e sfavillante storia del Championship, che mal si adatta alla sua formula immutata dal 1883 con partite di sola andata (quindi 5 per ogni edizione) e che lo pone per successi, business e seguito al di sopra di ogni altra competizione e che, infine, o occhio, per quello che vale, non porterà vantaggi all'Italia.

Ma tant'è: l'ansia della modernità, ovvero delle sterline, aveva già portato nel 1993 all'abominio dell'adozione della classifica basata anche sulla differenza di punti fatti e subiti solamente per gratificare lo sponsor che voleva visibilità nella premiazione con una coppa alzata da unico vincitore, mentre in passato il torneo lo potevano vincere (ed è accaduto) tutti i cinque (allora) partecipanti. Tutti primi oppure, allo stesso modo, tutti ultimi: bellissimo. Unico.
 
Invece la classifica basata anche sulla differenza punti fatti subiti, e non più solo sui due punti per la vittoria e uno per il pareggio, ha avuto a volte effetti grotteschi: clamoroso il caso del 2001, quando un'Inghilterra con il morale sotto i tacchi per essere stata appena umiliata dall'Irlanda fu costretta comunque a ricevere a Dublino quell'inutile coppa che non venne neppure sollevata tra una sfilata di facce da funerale: avete mai visto qualcuno triste per avere vinto un torneo? Ecco, quello è l'effetto nel mondo del rugby che per la sua stessa essenza resta (restava?) ancora legato a valori non monetizzabili.
 Qui la storia BONUS A NULLA.


L'evidente e contagiosa esultanza degli inglesi Dawson e Johnson nel ricevere la coppa del Sei Nazioni nel 2001

Insomma, poco alla volta ciò che distingueva Il Torneo dal resto delle competizioni viene gettato al vento. E tecnicamente solo 5 partite di andata, con condizioni meteo che per di più possono variare molto, sembrano davvero poche per il giochino arzigolato del bonus offensivo e difensivo tanto che si è stati costretti ad aggiungere un'ulteriore complicazione: 3 punti supplementari per chi vince tutte le partite perché altrimenti poteva capitare che il Torneo e l'inutile coppa andassero a una squadra che aveva vinto quattro partite (con relativi punti supplementari di bonus) invece che a quella che le aveva vinte tutte e cinque, ma senza bonus. Un'assurdità. Il trofeo più bello del Torneo da sempre è il Grand Slam (per chi le vince tutte) che per 110 anni è stato meravigliosamente impalpabile, etereo come la gloria che non sta in un coppa e non si compra e non si vende.

Ecco allora la nota degli organizzatori del Sei Nazioni diffuso dalla Federugby.

Durante la fase di preparazione e analisi del Torneo, il Consiglio ha deciso di assegnare punti bonus per incoraggiare e premiare le squadre che segnano più mete e praticano un gioco d'attacco.  L'esperimento riguarderà il Sei Nazioni maschile, femminile e under 20 del 2017.
 
Per tutte le partite i punti bonus saranno assegnati secondo i seguenti criteri:

I)  alla squadra vincente saranno assegnati quattro punti o (se segna quattro o più mete nel corso della partita) cinque punti.
 
II) alla squadra perdente non sarà assegnato alcun punto o (se segna quattro o più mete durante la partita oppure perde con uno scarto pari o inferiore a sette punti) un punto o (se segna quattro o più mete durante la partita e perde con uno scarto pari o inferiore a sette punti) due punti.
 
III) in caso di pareggio a entrambe le squadre saranno assegnati due punti e, se una della squadre segna quattro o più mete durante la partita, essa riceverà un altro punto.
 
IV) alla squadra che vince tutte e cinque le partite (e realizza quindi il "Grande Slam") saranno assegnati altri tre punti.
 
Pat Whelan, il Presidente del Sei Nazioni, ha commentato: "Valutavamo già da tempo la possibilità di introdurre un sistema di punti bonus, e abbiamo esaminato vari meccanismi per individuare quello che avrebbe funzionato meglio, viste le caratteristiche uniche e il formato dei nostri Tornei. Dovevamo essere sicuri che il sistema di punti bonus prescelto fosse quello giusto per una struttura già consolidata come quella dei nostri Tornei e costituisse un sostanziale miglioramento rispetto alla situazione attuale. Siamo convinti che il sistema che abbiamo deciso di testare sia il più adatto ai nostri Tornei e siamo molto contenti di questa novità. Riteniamo si tratti di un'iniziativa che renderà ancora più interessante il Sei Nazioni per i tifosi, le squadre partecipanti, le emittenti televisive e tutti coloro che hanno a cuore il Torneo."
 
John Feehan, il CEO di Six Nations Rugby ha dichiarato: "La tensione e l'entusiasmo dell'ultimo fine settimana del Torneo RBS 6 Nazioni sono straordinarie proprio perché molto spesso ci sono più squadre a parità di punteggio che si affrontano per conquistare il primo posto in classifica. È quindi importante per noi assicurare che il sistema di punti bonus adottato non distorca queste dinamiche, che rendono il torneo davvero unico. Sappiamo però anche quanto sia importante premiare le squadre che segnano molte mete e praticano un gioco d'attacco, che si traduce a sua volta in un maggior numero di mete e maggiore interesse e gratificazione per tifosi e giocatori. Siamo molto entusiasti delle potenzialità che questa novità offre ai Tornei e guardiamo con grande ottimismo al periodo di prova del nuovo sistema nei prossimi mesi di marzo e febbraio." 
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