Rugby, il neocapitano Favaro: «Orgoglioso di questa responsabilità, daremo tutto per battere Tonga»

Rugby, il neocapitano Favaro: «Orgoglioso di questa responsabilità, daremo tutto per battere Tonga»
di Christian Marchetti
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Venerdì 25 Novembre 2016, 17:13 - Ultimo aggiornamento: 17:38
Gli appassionati di musica conoscono bene quell'immagine: il volto di Elvis Presley montato sull'effige di un santo. Sacro e profano che s'intrecciano per omaggiare il dio del rock. In rete, qualche bravo grafico ha fatto di più, sovrapponendo la faccia di Simone Favaro, il “santo protettore” dei placcaggi azzurri, a quella del povero Elvis, scatenando così un'autentica febbre “mistica” sui social. Così del resto viene visto Simone Favaro, fresco di nomina da capitano per via della squalifica (giusta, sebbene sui tempi della stessa si potrebbe discutere) di Sergio Parisse. E sarà proprio il placcatutto di Zero Branco (Treviso) a guidare spiritualmente la fase difensiva dell'Italrugby di Conor O'Shea che domani all'”Euganeo” di Padova affronterà Tonga per l'ultimo dei tre test match novembrini (calcio d'inizio ore 15, diretta tv Dmax).

SOGNO - «Un sogno che diventa realtà». Così il 28enne flanker dei Glasgow Warriors definisce quei gradi guadagnati sul campo. Lui che sarà anche un guerriero ma che, sabato scorso a Firenze, dopo aver placcato anche l'aura degli Springboks, aveva un pensiero soltanto: «I complimenti? I più belli sono stati quelli di mia mamma. Il resto non mi importa».

«Sono orgoglioso di essere il capitano di un gruppo composto da giocatori giovani che sono maturati e che conoscono bene i valori del rugby. Non sono mai stato molto bravo con le parole, ma prima della partita parlerò ai miei compagni di umiltà e spirito di sacrificio, doti fondamentali per affrontare Tonga. Sergio mi ha dato dei consigli che seguirò alla lettera. Di certo non sono diventato capitano per la mia capacità oratoria. Penso solo al campo e a dare sempre il 100%».

CAPTAIN'S RUN – Nuvoloni neri in senso metaforico, per via dell'assenza di Parisse. Nuvoloni neri veri e propri, stamani, nel corso del Captain's Run sul terreno dell'”Euganeo”. Per Simone stiamo parlando soltanto di scenografia: «Abbiamo battuto il Sudafrica perché abbiamo lottato dall'inizio alla fine. Se vogliamo portare a casa un risultato positivo, domani dovremo lottare con la stessa intensità».
Più semplice di così si muore. Ma non solo: «Per preparare una partita al meglio, bisogna sempre prepararsi al peggio. Insieme a Conor abbiamo deciso di intraprendere una strada ben precisa: diventare la migliore Italia di sempre. Un cammino lungo che passa attraverso diverse tappe. Questa è solo la prima di quelle tappe. Io voglio vincere la partita di domani e aspettiamo il verdetto del campo».
Chiusura in stile Favaro: «Lotterò sempre per la vittoria che, secondo me, deve sempre scorrere nelle vene di un giocatore di rugby».

FORMAZIONI – Prima della notizia della squalifica di Parisse, O'Shea aveva predisposto un solo cambio tra i titolari trionfatori al “Franchi”. Inizialmente esclusi perché acciaccati, i chili e i centimetri di Van Schalkwyk troveranno ora spazio (poco, viste le dimensioni del diretto interessato) in una maglia numero 8, lasciando il posto in seconda linea a un altro azzurro di nascita sudafricana, Quintin Geldenhuys.
Reduce dal 20-17 rifilato agli Stati Uniti, anche Tutai Kefu, tecnico del team tongano, ha operato un solo cambio: Halaifonua prenderà il posto di Veainu nel ruolo di estremo. Guerrieri del Pacifico che pur occupando la quindicesima posizione del ranking mondiale (gli azzurri il tredicesimo) non sono da prendere sottogamba, vista la presenza di giocatori che fanno la fortuna di club della Premiership inglese, del Top 14 e Pro D2 francesi, oltre che di franchigie neozelandesi e giapponesi. Occhio agli estroversi trequarti e al piede del mediano di mischia Takulua.
E, se vogliamo, occhio anche alla Sipi Tau, la danza di guerra tongana. Che non sarà l'Haka maori, ma fa comunque tremare le gambe anche ai più navigati avversari. In una parola: Tonga.

Padova, Stadio Euganeo – sabato 26 novembre, ore 15 (diretta DMax/DPlay dalle 14.15)
Tsst match Italia - Tonga
Italia: Padovani; Bisegni, Benvenuti, McLean, Venditti; Canna, Bronzini; Van Schalkwyk, Favaro (cap), Minto; Fuser, Geldenhuys; Cittadini, Gega, Panico. A disposizione: D’Apice, Quaglio, Ferrari, Biagi, Steyn, Gori, Allan, Campagnaro. All.: O’Shea.
Tonga: Halaifonua; Tu’itavake, Piutau (cap), Fosita, F. Vainikolo; Hala, Takulua; Koloamatangi, Ram, Faleafa; Tu’ineau, Mafi; Halanukonuka, Ngauamo, Mailau. A disposizione: Taione, Fa’anunu, Puafisi, Mapapalangi, Ale, Palu, Taufui, Vuna. All.: Kefu.
Arbitro: Lacey (Irlanda).
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