Rugby, il primo Sei Nazioni con il ct O'Shea, il capitano Parisse: «Siamo sulla rotta giusta», in diretta tv anche i match della femminile

Rugby, il primo Sei Nazioni con il ct O'Shea, il capitano Parisse: «Siamo sulla rotta giusta», in diretta tv anche i match della femminile
di Paolo Ricci Bitti
7 Minuti di Lettura
Lunedì 23 Gennaio 2017, 15:40 - Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 19:51

Gli azzurri guidati da Sergio Parisse ci sono, il nuovo ct, l'irlandese Conor O'Shea - che il il Sei Nazioni lo conosce bene anche perché ci ha giocato dentro - non vede l'ora di cominciare ed è infine pronto ancora una volta lo Stadio Olimpico e lo scenario dei Foro Italico che rendono favoloso l'ambiente del Torneo e del suo Terzo tempo quasi quanto una delle rare vittorie. Anzi no, infine, questo volta si può dire solo dopo aver ricordato che questa diciottesima edizione del Championship, nato in realtà qualche anno prima, appena nel 1883, vedrà il debutto in diretta tv anche delle ragazze della capitana Sara Barattin - una tipa minuta, ché mediano di mischia, quanto scoppiettante - e del ct Andrea Di Giandomenico: saranno sugli schermi di Eurosport, la "casa" delle Olimpiadi, raggiungibile della piattaforma Sky e da quella Mediaset. Un palcoscenico più che meritato perché le azzurre giocano bene e vincono più degli uomini. Il 4 gennaio debutto a Jesi, allora, per le donne, e il giorno seguente a Roma per gli uomini, sempre più animatori del palinsesto di DMax (Discovery Italia, canale 52, live streaming su Dplay.com).
 


Il calendario di Parisse & Co
Quest'anno per gli azzurri tre  delle cinque partite saranno nella Capitale che in queste giornate vede i turisti aumentare almeno del 7% e inoltre, soprattutto quando arriva l'esercito dei tifosi inglesi (mai meno di 10mila con punte di 15mila), incassare fino a 20 milioni di euro di indotto fra hotel, ristoranti e negozi. E tutto senza spendere un euro di ordine pubblico.

L'edizione del 2107 è stata presentata anche questa volta nel Salone d'onore del Coni con il presidente Giovanni Malagò accompagnato dal presidente della Fir, Alfredo Gavazzi, l'assessore allo Sport del comune capitolino, Daniele Frongia, Rita Visini, assessore alle Politiche sociali e sport della Regione Lazio. Primo appuntamento il match dell'Olimpico del 5 febbraio contro il Galles, sei giorni più tardi la sfida casalinga contro l'Irlanda, il 26 febbraio la trasferta in casa dell'Inghilterra, l'11 marzo il match dell'Olimpico contro la Francia per chiudere il 18 marzo in Scozia.

 
 



«O'Shea è un allenatore molto positivo, con tantissime energie e sicuramente molto motivato. Sta trasmettendo tutta questa forza alla squadra, non possiamo far altro che allenarci intensamente e cercare di essere competitivi. Sono convinto che saremo capaci di esserlo - Parisse parla così del nuovo corso della Nazionale - Obiettivi? Non mi piace sbilanciarmi ma sono convinto di una cosa: siamo sulla buona strada, l'avevo già detto dopo i 60 punti subiti con la Nuova Zelanda, la vittoria sul Sudafrica e lo ribadisco anche dopo la sconfitta con Tonga. La strada è quella giusta, penso che tanti giocatori e giovani meritino di togliersi tante soddisfazioni. Mi auguro che arrivino il prima possibile. In questo Sei Nazioni abbiamo cinque partite che sono cinque opportunità».

Il calendario (biglietti www.federugby.it)
Roma, Stadio Olimpico, 5 febbraio, ore.15 ITALIA - GALLES  
Roma, Stadio Olimpico, 11 febbraio, ore 15.25 ITALIA - IRLANDA  
Londra, Twickenham, 26 febbraio, ore 15 (16 italiane) INGHILTERRA - ITALIA  
Roma, Stadio Olimpico, 11 marzo, ore 14.30 ITALIA - FRANCIA  
Edimburgo, Murrayfield, 18 marzo, ore 12.30 (13.30 italiane) SCOZIA - ITALIA

La presentazione
«Siamo diventati maggiorenni - ha detto Malagò nel salone d'onore del Coni - ed è importante per il movimento del rugby italiano poter ospitare ed essere protagonista di questo torneo. Voglio sdoganare il concetto della disciplina del rugby, un discorso che supera lo steccato del singolo sport. Non esiste nel mondo una realtà in cui negli impianti del Comitato olimpico nazionale, qui al Foro Italico, si disputano il Sei Nazioni, il Golden Gala, il Settecolli di nuoto e gli Internazionali di tennis. Il nostro intento è sempre quello di valorizzare al meglio questo straordinario torneo, tanto più quando giochiamo tre partite su cinque in casa».

L'assessore Frongia si dice sicuro: «Roma è ben orgogliosa di ospitare il Sei Nazioni. Roma Capitale sostiene il torneo concretamente, attraverso i tre municipi interessati e un piano mobilità ad hoc». Inoltre il Comune permetterà a 15mila studenti romani di assistere ai match all'Olimpico. Il concetto della partecipazione ai valori del Torneo è ricalcato anche dall'omologo della Regione Lazio: «Il Sei Nazioni - dice Visini - è il simbolo per eccellenza di quegli spazi che rappresentano la nostra comunità, un'occasione per Roma e per l'intera Regione».

Il presidente della Fir Gavazzi auspica che «questa aria nuova porti buoni risultati. Ho inoltre grosse aspettative, oltre che gli azzurri e le azzurre, dall'under 20 del 2017, credo che arriveranno risultati migliori rispetto agli altri anni».

Sarà il primo 6 Nazioni in azzurro per il nuovo ct O'Shea: «Sono focalizzato solo sull'esordio col Galles - rivela il tecnico irlandese -, non vedo l'ora di cominciare. L'obiettivo è sempre vincere una partita ma pensiamo prima di tutto alla prestazione. Intanto per ogni squadra deve essere durissimo affrontare l'Italia».

«Dove possiamo arrivare? Non mi piace mai sbilanciarmi - dice invece Parisse -, ma sono convinto che siamo sulla buona strada. Mi auguro che le vittorie arrivino il prima possibile. In questo Sei Nazioni abbiamo cinque partite che sono cinque opportunità».

Oppurtunità che nascono anche dal nuovo assetto difensivo: la Fir ha annunciato di aver ingaggiato fino ai Mondiali 2019 il sudafricano Brendan Venter, campione del mondo nel 1995, che non abiterà in Italia, ma parteciperà a tutti gli allenamenti. Un asso, il medico ex Boks con ambulatorio a Londra, che poteva diventare facilmente il nuovo ct del Sud Africa nel giro di una stagione, ma che ha scelto di affiancare O'Shea e gli azzurri. 

 
Come di consueto, nell'ambito dell'evento allestito dal comitato Fir Grandi Eventi, presieduto anche quest'anno da Pier Luigi Bernabò, in collaborazione con Coni Servizi diretto da Diego Nepi, non non mancherà il Terzo Tempo Peroni Village al Foro Italico e il Quarto Tempo Rugby e Cultura, che grazie a un accordo con il Mibact permetterà ai possessori di un biglietto delle partite in casa degli azzurri di accedere gratis ai musei della Capitale. Il 6 Nazioni 2017 sarà anche quello dell'ultima voltà dello sponsor tecnico Adidas: a subentrare, salvo sorprese dell'ultima ora, dovrebbe essere l'italiana Macron, che già veste la Scozia.


La novità della diretta tv delle azzurre
I canali del gruppo Discovery - ha detto Luigi Ecuba, direttore della programmazione sportiva di Discovery Networks Sud Europa – sono sempre di più la casa del rugby. Siamo entusiasti di poter ampliare gli orizzonti della nostra collaborazione con la Federugby scendendo in campo al fianco delle Azzurre che, nelle ultime stagioni, hanno raccolto risultati di prestigio nel Torneo". 
L’accordo  prevede la messa in onda in diretta su Eurosport 2 dei cinque incontri della Nazionale Femminile, mentre gli altri dieci incontri del Torneo saranno disponibili sul servizip Ott Eurosport Player. 


La lotta alle malatie neuromuscolari
Anche il Centro Clinico NeMO scende in campo con gli azzurri: la Fir ha deciso di sostenere il NeMO dedicandogli il secondo incontro del torneo, che vedrà l’Italia affrontare l’Irlanda sabato 11 febbraio 2017 allo stadio Olimpico di Roma.
Il Centro Clinico NeMO è un centro di eccellenza ad alta specializzazione per il trattamento delle malattie neuromuscolari, come la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), l’Atrofia Muscolare Spinale (SMA) e le distrofie muscolari, patologie fortemente invalidanti che colpiscono oggi in Italia oltre 40.000 persone. Sottolinea Alberto Fontana, presidente della Fondazione Serena Onlus, l’ente gestore del Centro Clinico NeMO: “Siamo grati per il sostegno che ci è dato dalla Fir e contenti dell’alleanza con questo sport. Con il rugby, infatti, condividiamo uno dei valori fondamentali: lo spirito di squadra. Ciò che rende unico il modello del Centro NeMO, infatti, è che il lavoro degli specialisti e degli operatori, sinergico come quello di una squadra, ruota tutto intorno al paziente e alle sue esigenze. Tutto questo tenendo fissa la nostra ‘meta’: promuovere la migliore qualità di vita delle persone colpite da malattie neuromuscolari e sviluppare la ricerca di terapie efficaci".

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA